Martedì 30 Aprile 2024

È morto Leonardo Del Vecchio: partito da zero, costruì un impero industriale

Leonardo Del Vecchio

Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e attuale presidente di EssilorLuxottica, è morto stamattina al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato. L’imprenditore aveva 87 anni. Del Vecchio è stato uno dei maggiori imprenditori italiani, fondatore e presidente di Luxottica che poi ha condotto alla fusione con la francese Essilor per creare un gruppo che oggi conta oltre 180 mila dipendenti. Azionista tra l’altro di Mediobanca, Generali e Covivio, la sua ricchezza attraverso l’holding di famiglia Delfin quest’anno è stata valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro. Nato a Milano, era l’ultimo di quattro fratelli. Il padre Leonardo, di origini pugliesi, muore poco prima della sua nascita, e la madre sceglie di dargli lo stesso nome. Poi viene affidato al collegio dei Martinitt, dove resta fino alla fine della scuola media, per poi andare a lavorare come garzone in una fabbrica produttrice di medaglie e coppe. Dopo corsi serali all’Accademia di Brera, a 22 anni si trasferisce in un paese del Trentino dove lavora come operaio. Nel 1958 si trasferisce quindi ad Agordo, in provincia di Belluno, per aprire una bottega di montature per occhiali: dopo tre anni, nel 1961, la trasforma in Luxottica, con quattordici dipendenti. Da lì la crescita fino a diventare uno dei maggiori imprenditori del Paese ed europei. Umile, estremamente riservato, capace di creare un impero partendo letteralmente da zero, Leonardo Del Vecchio, evitava le telecamere e non parlava quasi mai della sua vita privata. Ma la sua vita era diventata, anche grazie alla biografia appena uscita e curata da Tommaso Ebhardt (Sperling&Kupfer), un esempio di quello che significa «self made man». Era riuscito a diventare uno degli uomini più ricchi d’Italia, Cavaliere del Lavoro, maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali con tre lauree e due master honoris causa. Il tutto partendo da una piccola fabbrica tra le montagne del Bellunese, dove ancora oggi sopravvive quasi eroicamente l’eccellenza dell’occhialeria italiana. A 26 anni scelse proprio Agordo, nel Bellunese, perché lì la comunità montana offriva un terreno a chi avesse avviato un’azienda sul territorio. Da lì iniziò un’avventura imprenditoriale destinata a cambiare il volto dell’occhialeria italiana e della stessa economia italiana. Una crescita inarrestabile culminata nel 2017 con la fusione record da 50 miliardi di euro fra Luxottica ed Essilor. «Lo slogan «piccolo è bello» non è solamente falso, ma diffonde una tranquillità illusoria che frena ogni urgenza di cambiamento - aveva spiegato in una intervista dello scorso dicembre - è tempo di prendere i nostri rischi nella certezza che, in mancanza di questa evoluzione, saremo destinati a estinguerci».

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