«Oggi voglio porre in problema oggettivo. La guerra non era ancora scoppiata quando il Pnrr è stato pensato. Con la guerra il 50% dei cantieri si è fermato». Lo ha detto ieri a Roma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci al convegno «Le Ragioni e il Pnrr».
«In Italia è più facile spendere che programmare. In Sicilia manca un polo di sviluppo e vi è il rischio di spendere senza una seria programmazione e di non fare un buon uso di denaro pubblico», continua Musumeci. «Gli effetti della guerra stanno provocando un terremoto. Stamattina sono stato aggredito verbalmente da operatori del Siracusano perché la raffineria locale rischia di chiudere in applicazione alle sanzioni previste per Putin. Si parla di 7-8 mila lavoratori. Con conseguenze della guerra ci possono essere catastrofi sociali», continua ancora Musumeci.
«Per tutto questo sottolineo la necessità di rinegoziazione e passare come orizzonte dal 2026 al 2028, almeno per consentire di ammortizzare effetti economici di questa fase», conclude il presidente di Regione.
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