Un decreto, nelle prossime settimane, potrebbe dare più tempo alle villette per i lavori con il Superbonus. L’arrivo al Consiglio dei ministri potrebbe essere subito dopo Pasqua, forse già il 21 aprile, secondo le due presidenti della commissione Attività Produttive e della commissione Ambiente della Camera, Martina Nardi e Alessia Rotta.
Questa apertura del governo avrebbe sbloccato la trattativa sugli emendamenti del decreto bollette, nella notte di ieri, che vedeva i gruppi compatti nel chiedere una proroga. L’oggetto del contendere è il termine del 30 giugno 2022 entro la quale è fissato il raggiungimento della soglia del 30% dell’intervento realizzato per le case unifamiliari per accedere agli incentivi al centro di diversi. Nardi e Rotta annunciano che c'è l’accordo del governo per una proroga di qualche mese.
«Abbiamo raggiunto degli importanti risultati - dichiarano -. Un altro risultato è che è consentita nuovamente una cessione del credito ulteriore rispetto ad oggi: questo è un fatto positivo, perché dà la possibilità a molte aziende di trovare più facilmente un compratore per il credito, e dunque di ricevere una boccata d’ossigeno». Su questi temi lo scontro era iniziato già sul decreto “correttivo” sulle frodi edilizie, poi confluito nel decreto sostegni, con diverse proposte per un allungamento dei tempi, tutte bocciate dal governo. Con il nuovo decreto discussione, gli emendamenti sono tornati alla carica. Anche in questo caso sembrava non ci fosse spazio per modifiche: pure uno slittamento di un solo mese, stimava l’esecutivo, avrebbe avuto un costo di 40-50 milioni. Poi la svolta con l’apertura a un nuovo provvedimento . Il discorso, però, è tutt'altro che chiuso. I deputati M5S delle commissioni Ambiente e Attività produttive affermano che lo slittamento concesso dal Tesoro sarebbe solo di uno o due mesi, un arco di tempo ritenuto non sufficiente. Premono quindi per una proroga di almeno sei mesi, sia del termine intermedio del 30 giugno sia del termine finale attualmente fissato al 31 dicembre, e annunciano che continueranno a presentare emendamenti in questa direzione.
«Lo “stop and go”, dovuto agli improvvidi interventi normativi degli ultimi mesi, ha fermato migliaia di progetti e cantieri e ora serve un tempo congruo per ripartire», affermano in una nota.
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