La Sicilia del vino continua ad avere il suo appeal. La conferma arriva dai numeri del prossimo Vinitaly che sarà organizzato a Verona e al quale parteciperanno 185 aziende in un padiglione interamente dedicato all’Isola. Nel corso del 2021, l’87% dei siciliani ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019), dice lo studio «Gli italiani e il vino, Report Sicilia», presentato ieri a Palermo alla conferenza stampa della 54^ edizione della manifestazione in programma dal 10 al 13 aprile. Sono 4 i bicchieri consumati a settimana da ogni siciliano, secondo l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor.
Il dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, l’11% aumentato). Il vino rosso, con il Nero d’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Sale l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 26% delle preferenze ai danni dei vitigni autoctoni – che in 3 anni passano dal 25% al 19% – e dai vini regionali (Sicilia, Toscana e Piemonte in testa), stabili al 14%. Una rivoluzione verde confermata anche dalla forte motivazione sui vini sostenibili, per i quali i consumatori dell’Isola sono disposti a spendere in media quasi il 10% in più.
L’appuntamento di ieri è stato l’occasione per sancire una «pace» tra la Regione e Veronafiere dopo le vicende del mancato pagamento da parte dell’amministrazione di quanto dovuto all’ente per l’edizione 2014. L’anno in cui l’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta, decise di cambiare l’assessore all’Agricoltura (era Dario Cartabellotta, ora dirigente del dipartimento) proprio durante la partecipazione di quest’ultimo al Vinitaly e lo stesso giorno della firma dell’accordo con il ministero per il cluster del Mediterraneo per l’Expo dell’anno successivo a Milano. In quel trambusto l’amministrazione non versò il dovuto a Veronafiere. Da lì una coda di ricorsi legali che è stata chiusa dal governo Musumeci con il pagamento di circa 2,5 milioni di euro. Un’occasione, quella di ieri, come ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla presente all’incontro «che sana un pregresso che stava diventando un peso gravoso in termini di reputazione e credibilità delle nostre istituzioni, ma rischiava di compromettere anni di costruzione e di lavoro».
«L’offerta enologica della Sicilia è sicuramente tra quelle più attrattive per gli operatori di Vinitaly», ha commentato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, «una sinergia di lunga data, quella con la Regione Sicilia, che trova la propria sintesi promozionale in Vinitaly».
Infine, arriva anche il primo premio per un vino siciliano. Il Marsala Doc Superiore Riserva Genesi 2014 della Cantina Carlo Pellegrino C. Spa di Marsala è «l’Etichetta dell’anno» della 26^ edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere.
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