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Autotrasportatori siciliani sul piede di guerra, pronti a spegnere i motori contro il caro energia

Una protesta dei tir

Il giorno decisivo è dopodomani (16 febbraio), ma già ora soffiano venti di tempesta in Sicilia, dove le principali associazioni degli autotrasportatori stanno programmando uno stop che bloccherebbe buona parte dell’economia siciliana. Lo scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.

Sotto accusa l’aumento del costo dell’energia, dunque del gasolio e dei biglietti delle navi su cui i tir viaggiano per arrivare in centro Italia. Per questo motivo le associazioni dei padroncini hanno chiesto e ottenuto per mercoledì un incontro a Roma col ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini. Sul tavolo la richiesta di aiuti per alleggerire il costo del pieno: «A noi un pieno di gasolio oggi costa 300 euro in più - segnala Salvatore Bella, segretario dell’Aitras -. Finora lo Stato ci ha garantito un contributo, sotto forma di sgravio delle accise, di 170 euro ogni mille litri di gasolio. Per andare avanti noi abbiamo bisogno che questo contributo raddoppi. Altrimenti già mercoledì annunceremo lo stop ai trasporti in Sicilia».

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