Dopo Jazz e Pop, non poteva che chiamarsi Blues, il nuovo treno in arrivo in Sicilia. E' ibrido, e questo sarà un pò l'anno dei prodotti green anche nell'Isola. In tutto, tra quest'anno e il futuro, ne arriveranno in tutto 17 ma potrebbero essere di più.
Una novità destinata a rivoluzionare la mobilità ferroviaria, ad iniziare dall’inquinamento, con una sostenibilità ambientale e di sicurezza molto più elevata rispetto al passato. Il patto è stato firmato ormai tempo tra Ferrovie dello Stato e Regione, con un accordo da 160 milioni di euro per 22 treni bimodali, di marca Hitachi.
Si tratta di convogli trazione sia elettrica sia diesel. I bimodali infatti possono sfruttare sia l'alimentazione elettrica sia il motore a combustione (generando, con questa seconda modalitò, "energia sui tracciati ferroviari non elettrificati", fa sapere Trenitalia). A bordo di questi treni anche informazioni aggiornate sui display di bordo, posti bici, accessi facilitati per le persone a ridotta mobilità o con disabilità oltre ad elevati standard di sostenibilitl ambientale, di sicurezza (video sorveglianza live) e di comfort. Treni ibridi, insomma, che prenderanno il posto di quelli, già previsti, a solo diesel, anche questi originariamente previsti in arrivo per svecchiare la flotta attuale, non esattamente moderna anche se negli ultimi anni certamente un passo avanti è stato fatto.
Già da un pò di tempo la flotta si sta rinnovando nell’Isola: partire da quest'anno dal 2019 sono arrivati 43 nuovi treni, per una spesa totale di circa 235 milioni di euro. In più altri nuovi convogli potrebbero aggiungersi per la definizione di un vecchio contenzioso, con altri 44 milioni di euro, che erano già previsti per questa “vecchia fornitura”.
La giunta regionale ha messo nero su bianco con una delibera quello che era l’accordo firmato nel contratto di servizio con Trenitalia, sottoscritto a Palermo nel 2018, che ha una durata di 10 anni, con investimenti da oltre un miliardo di euro, potenziamento delle infrastrutture, una maggiore frequenza nelle aree urbane e una maggiore velocità per i servizi regionali a lungo raggio per collegare i principali centri regionali.
Il patto era quello di comprare 43 nuovi treni, per avere una flotta rinnovata, agile e moderna. Sono previsti, a partire da quest’anno e nel prossimo futuro, 21 treni Pop, 5 Flirt e 17 diesel, che affiancheranno i 6 Jazz già in circolazione sulle linee dell’Isola dal 2016, riducendo così l’età media dei convogli dai 24,5 anni del 2017 ai 7,6 del 2021. Adesso al posto dei 17 diesel, arriveranno, come detto, i treni bimodali. Che potrebbero arrivare a 22 in tutto, se non addirittura a 25, nei prossimi anni.
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