Antipasto, primo, secondo, contorno, frutta, dolce, caffè.... Per l'atteso pranzo di Natale che oggi è stato imbastito nelle tavole degli italiani, secondo le stime di Coldiretti, sono stati spesi oltre 2,5 miliardi di euro. Rispetto allo scorso anno si regista un aumento del 38% per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale. Un incremento spinto da un parziale ritorno alla convivialità seppur limitata dalla preoccupazione per l’avanzare dei contagi e la diffusione della variante Omicron.
Aumentano le presenze a tavola, tre in più rispetto al 202o
Nel bilancio stimato dalla Coldiretti emerge anche il raddoppio delle presenze a tavola, con 7 persone in media contro le meno di 4 dello scorso anno, mentre sono 3,5 milioni gli italiani che sono tornati a festeggiare in ristoranti, agriturismi e pizzerie, anche grazie all’introduzione del green pass rafforzato. La tendenza della stragrande maggioranza dei cittadini è stata comunque quella di restare a casa e cucinare, per la famiglia o per gli amici e parenti più stretti con una media di 2,9 ore trascorse ai fornelli.
La carne prevale sul pesce, immancabile lo spumante
Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è stato servito soprattutto il pesce presente in 7 tavole su 10 (71%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto italiani su dieci (84%).
Panettone preferito al pandoro nelle preferenze degli italiani
Il panettone con il 77% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 69% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%). La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menu a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata – conclude la Coldiretti – in 900 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 510 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 260 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 500 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 180 per pasta e pane e 170 milioni di euro per formaggi e uova.