Ci attende una stangata da 922 euro a famiglia per il 2022. Incredibile ma vero, la realtà dopo il Covid è nettamente peggiorata a livelli di rincari. Chi si aspettava, insomma, un pò di pace e flessibilità, almeno da quel punto di vista, è rimasto deluso. A lanciare l'allarme è stato il Codacons.
Dai dati trasmessi dall’Istat nella relazione di ottobre, riguardo l'inflazione, si è arrivati fino al +3% su base annua. L’ultima variazione negativa si era registrata nel dicembre del 2020: da quel momento si è verificata una costante risalita, giunta ora a livelli che non si vedevano almeno da settembre 2012, quando si toccò il +3,2%.
Tra luce, gas, riscaldamenti e carburanti per il trasporto le famiglie italiane spenderanno oltre 650 euro in più in un anno, calcola l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) che stima in circa in totale 355 euro i rincari per luce, gas e riscaldamento dall’ottobre 2020, ai quali si aggiungono altri 301 euro di aggravi dovuto al costo dei trasporti.
L’Unc rielaborando i dati dell’Istat dell’inflazione ad ottobre ha calcolato che per luce, gas e riscaldamento l’aumento è stato del 26,9% rispetto l’anno precedente. «Ma se il rialzo è già astronomico - spiegano i consumatori - in alcune città è andata ancora peggio». A guidare la classifica della città peggiori è Verona con un aumento del 37,5% rispetto a ottobre 2020, il 39,4% in più della media italiana.
Al secondo posto Bologna, con un incremento annuo pari a +36,4%. Sul gradino più basso del podio, Forlì e Cesena con +34,5%. La città più virtuosa d’Italia è Cagliari, +18,5%, seguita da Sassari (+18,6%) e in terza posizione Catania (+19%). Anche i prezzi dei trasporti hanno preso il volo, +8,7%, con una stangata media a famiglia pari a 301 euro. Un’impennata che si deve soprattutto ai rialzi delle spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati (+11,6%), che includono benzina, gasolio per auto, gpl, gas metano, pneumatici, pezzi di ricambio e riparazione auto.
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