Aspettativa non retribuita per i dipendenti Conad senza green pass. È l’ipotesi lanciata dall’amministratore delegato dalla cooperativa Francesco Pugliese, nel corso di un’intervista al programma «Quarta Repubblica» di Rete 4, che ha suscitato dibattito e polemiche, arrivate fino a una campagna di boicottaggio lanciata sui social dai gruppi di attivisti no-vax.
La proposta di Pugliese
Nel corso della trasmissione Pugliese ha ricordato l’impegno dei dipendenti non solo di Conad, ma di tutti i supermercati italiani, nel corso della pandemia, fin dal primo lockdown. Un impegno spesso sottovalutato, ma che ha consentito in maniera non scontata di tenere aperti i punti vendita in un periodo di grande disorientamento. «Io sono molto d’accordo con il green pass - è il ragionamento fatto da Pugliese -, non capisco per quale motivo io che sono vaccinato devo avere queste attenzione e poi devo invece correre il rischio di andare in un supermercato col dipendente che può non essere vaccinato. Se non si vogliono vaccinare, credo che la via più giusta sia quella di andare in aspettativa non retribuita».
La sollevazione dei no vax
La sollevazione che ha provocato la proposta, alimentata soprattutto in ambienti no-vax, ha portato Pugliese e Conad a non tornare sulla questione. Hanno preferito trincerarsi dietro un «no comment» senza approfondire il livello di fattibilità della proposta e la situazione relativa ai dipendenti dei supermercati. D’altronde, sui social, per tutto il giorno Conad è stato uno dei temi più discussi: non solo e non tanto per la proposta di boicotaggio, ma anche per i numerosissimi interventi di persone che invece applaudivano la proposta di Pugliese con l'invito palese a fare acquisti nei punti Conad proprio come gesto di sostegno alla decisione.
I sindacati presi in contropiede
La proposta di Pugliese ha preso in contropiede anche i sindacati, impegnati in questi giorni, sia a livello generale, sia di categoria, in una complessa trattativa che riguarda tantissimi aspetti legati al complicato rapporto fra mondo del lavoro e applicazione del green pass, hanno preferito non aprire un fronte dall’alto valore simbolico, come quello che potrebbe essere rappresentato da un marchio noto come Conad. Anche perché, all’inizio della campagna vaccinale, non erano mancate le voci, anche dal mondo sindacale, che chiedevano di includere i commessi dei supermercati fra le categorie da vaccinare prioritariamente.
I timori per Bologna
È alto, inoltre, il timore di atti vandalici, soprattutto in Emilia-Romagna, dove nei giorni e nelle settimane scorsi sono state danneggiate e imbrattate alcune sedi vaccinali. Soprattutto alla luce del fatto che giovedì 9 settembre Conad aprirà a Bologna un punto vendita che vuole essere il proprio fiore all’occhiello: prodotti di alta qualità e annesso bistrot in un suggestivo immobile del XIV secolo, l’ex Monte di Pietà di via Indipendenza, a pochi passi da piazza Maggiore, abbandonato da anni. Il timore che l’inaugurazione di un progetto al quale Conad lavora da tempo, e che ha subito una battuta d’arresto a causa della pandemia, possa trasformarsi in un pretesto per una manifestazione no-vax ha, probabilmente, spinto Conad alla prudenza su un tema che però, nelle prossime settimane, potrebbe coinvolgere anche altri luoghi di lavoro, soprattutto quelli aperti al pubblico.
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