Iliad, che un anno fa aveva scelto Open Fiber per entrare nel mercato della telefonia fissa in Italia, ora rilancia e parteciperà anche al coinvestimento proposto da Tim, attraverso FiberCop. Nessun dettaglio sulla modalità di partecipazione ma il modello, questo è noto, prevede che gli operatori che aderiscono condividano i rischi di impresa in cambio dell’accesso a condizioni vantaggiose alla rete di accesso secondaria in fibra ottica fino alle abitazioni che si andrà realizzando. Per Iliad invece, precisa una nota, gli accordi prevedono anche l’accesso alla rete primaria.
«È una buona notizia per Tim che conferma indirettamente il valore del progetto FiberCop: Iliad seguirà Fastweb e Tiscali, che hanno già concordato di affiancare Tim in questo piano per accelerare il deployment digitale nel nostro Paese», commenta un analista di Mediobanca e in Borsa il titolo ha guadagnato lo 0,39% a 0,38 euro mentre a Parigi Iliad (già volata la settimana scorsa sui prezzi dell’opa lanciata da Xavier Niel, fondatore e azionista di controllo che la vuole delistare) resta ferma a 182, 05 euro (-0,03%).
I termini generali dell’offerta di coinvestimento prevedono che ogni investitore decida il proprio impegno, ma ci sono delle soglie minime di adesione rapportate all’estensione dell’area geografica (almeno un comune per 20 anni) o per tipologia e caratteristiche tecniche del servizio che il co-investitore sceglie di utilizzare in una determinata area e in questo caso deve garantire un minimo volume per 10 anni. L’accordo «è una conferma dell’impegno di Iliad a effettuare investimenti per contribuire alla digitalizzazione del Paese e offrire connettività di alta qualità con offerte semplici e trasparenti». I francesi, che hanno rimandato il debutto nel fisso a dopo l’estate, hanno una Rete in fibra che al 31 dicembre «comprendeva quasi 30.000 km di fibra ottica» e non è stato chiarito se ha proposto di apportare questo suo asset al progetto. Fibercop ad oggi ha posato circa 3 milioni e 400 mila chilometri di fibra e punta a realizzare una nuova infrastruttura nelle aree grigie e nere di 1.610 comuni entro il 2025. Gli accordi con Open Fiber, firmati a luglio 2020 e che restano validi e invariati, prevedevano invece l’utilizzo della rete Ftth sull'intero perimetro del piano (271 città). Per Tim portare a bordo uno dei suoi nemici-amici «conferma l’efficacia del modello del co-investimento che consente a tutti di partecipare allo sviluppo della fibra ottica in Italia in un quadro di competizione infrastrutturale che accelera il superamento del digital divide su scala nazionale».
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