Ad Agrigento scoppia la protesta degli albergatori, che minacciano di sospendere il pagamento della tassa di soggiorno se questa non verrà destinata al settore del turismo. Da Siracusa fa eco il direttivo di "Noi albergatori" e Assohotel che si schiera a fianco dei colleghi di Agrigento.
I fondi raccolti con la tassa di soggiorno non vengono destinati ad interventi in materia di turismo, così gli albergatori agrigentini minacciano di non farla pagare più ai propri ospiti. I colleghi di Siracusa condividono la protesta “anche perché – spiega Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa e vicepresidente nazionale di Assohotel – anche a Siracusa la situazione non è certo diversa. Anzi. Qui il Comune decide per proprio conto, senza consultazione alcuna, come utilizzare l’imposta di soggiorno, spesso riservata a capitoli non attinenti alla norma secondo cui deve invece “essere destinata a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”.
Rosano e tutto il direttivo di Noi albergatori Siracusa concludono: “Si tratta di una realtà che noi imprenditori del settore alberghiero non possiamo più tollerare. Il turismo, in un momento critico e delicato come questo, ha bisogno di sostegno da parte dei Comuni, con provvedimenti concreti quali ad esempio l’abbattimento delle imposte Tari e Imu che in taluni Comuni della Sicilia prevedono agevolazioni sino al 100% e non certo provvedimenti che continuano ad affossare il turistico, già fortemente penalizzato a causa della pandemia Covid che sembra abbia ripreso a creare insicurezza tra i turisti. Incertezza che sta producendo una serie di copiose cancellazioni di prenotazioni per i mesi di settembre e ottobre”.
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