L’aumento delle tariffe elettriche pesa sui conti delle famiglie ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione in un momento difficile per il Paese. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la stima Nomisma sull'aumento delle bollette che dal primo luglio dovrebbero subire rincari record del 12% per l’elettricità e del 21% per il gas.
«L'aumento della spesa per l’energia elettrica ha un doppio effetto negativo perché - sottolinea la Coldiretti - riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese. Si tratta di oneri particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l'arrivo dell’estate che riguardano - continua la Coldiretti - dai servizi di refrigerazione degli alimenti al raffrescamento di stalle e locali di lavoro oltre al funzionamento di linee di produzione e dei macchinari per la mungitura. Una situazione di difficoltà che si somma ai pesanti rincari delle materie prime per l’alimentazione degli animali con il mais che registra il maggior incremento del decennio con +74% annuo, mentre la soia ha raggiunto il picco da quasi sette anni con +77%» secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT). Nell’immediato, sostiene la Coldiretti, occorre garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle affinché i prezzi riconosciuti per latte e carne non scendano sotto i costi di produzioni ma sono necessari interventi strutturali per ridurre la dipendenza dall’estero anche utilizzando le risorse del recovery plan.
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