Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

In Sicilia non più buoni spesa ma prestiti alle famiglie 

Nello Musumeci

Non più buoni spesa ma prestiti a lunghissima scadenza per metter soldi freschi nelle casse delle famiglie siciliane. La Regione cambia strategia e punta su una delle misure rimaste inattuate della Finanziaria di guerra (Musumeci dixit) che nel 2020 doveva fronteggiare la dilagante povertà causata dalla pandemia.

Un piano - scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola - che si svilupperà nell’anno che conduce alle elezioni. Di fronte alla prospettiva che i 70 milioni rimasti nei cassetti vengano persi, Musumeci ha preso carta e penna e ha scritto all’assessore alla Famiglia chiedendogli di dirottare i fondi inutilizzati per i buoni pasto verso i micro-prestiti.

I fondi per i buoni spesa ammontano a 100 milioni. La giunta li ha deliberati a fine marzo del 2020, in pieno lockdown, contemporaneamente a una analoga misura varata dal governo Conte. Dovevano servire alle spese (anche per affitto e bollette) delle famiglie finite al di sotto della soglia di povertà. Ma il meccanismo di spesa - ha sempre sostenuto l’Anci - è troppo lungo e complicato. Da qui la scelta di utilizzare per lo più i fondi messi a disposizione da Conte. Il risultato è che dei 100 milioni stanziati da Musumeci ne sono stati spesi appena 30.

Digital Edition
Dal Giornale di Sicilia in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia