In Sicilia a rischio quasi 900 lavoratori Coop. A lanciare l'allarme è la Uiltucs a proposito della vertenza che ormai da una quindicina di anni coinvolge l'Isola. La Coop, spiega Marianna Flauto, segretario generale del sindacato in Sicilia, "ha presentato il bilancio preventivo escludendo da ottobre tutta la rete di vendita diretta siciliana. Cioè i lavoratori non sanno quale sarà il loro futuro dal prossimo autunno. Lanciamo un appello all'azienda e a tutte le istituzione affinchè tutti insieme possiamo trovare una soluzione per garantire la permanenza della rete diretta Coop in Sicilia”. Novecento dipendenti sono dunque con il fiato sospeso: ”L’azienda – spiega Flauto – sulla base dei dati illustrati ha migliorato le performance in Sicilia. Nel 2017 aveva comunicato degli esuberi soprattutto a Catania e fu sottoscritto un accordo con i sindacati della durata di 3 anni che ha comportato sacrifici importanti dei lavoratori a fronte dell’impegno di Coop ad aprire altri 7 punti vendita. Questo impegno non è stato mai mantenuto e i sacrifici dei lavoratori rischiano di andare in fumo". All'orizzonte c'è la dismissione della rete diretta in Sicilia e come spiega Marianna Flauto, ci sarebbe una trattativa con un'impresa. Le prospettive, dunque, sono incerte. "La creazione delle cooperative non è una soluzione che può garantire il futuro dei lavoratori e quegli investimenti che servono. Tra l’altro siamo quasi a giugno e il fatto che non sia ancora venuto fuori il nome di un imprenditore interessato ci fa pensare ad un bluff. Chiunque vorrà acquisire la rete e portare a termine l'operazione - prosegue il segretario generale Uiltucs Sicilia - dovrà avere il tempo di fare le proprie valutazioni. I lavoratori da quattro anni vivono una condizione di incertezza del proprio rapporto di lavoro, bisogna mettere fine a questo incubo. Per noi mantenere marchi importanti come Coop in Sicilia rappresenta un elemento di qualificazione del commercio, un presidio di legalità fondamentale”