Lunedì 23 Dicembre 2024

Zone franche montane, sindaci siciliani a Roma per un piano di sviluppo

È stata firmata la convenzione per l'accordo di condivisione del progetto "Next Generation EU - Europa Comune" tra l'associazione Zone Franche Montane Sicilia, il Centro Studi Enti Locali di Pisa e il Dipartimento Economia e Management dell'Università di Pisa, per sostenere i comuni nel massimizzare le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza del Recovery Fund per lo sviluppo del territorio e la difesa del diritto di residenza nelle terre alte. Il progetto "Next Generation EU - Europa Comune" è partito il 1 gennaio 2021, lanciato dal Centro Studi Enti Locali insieme all’Università di Pisa, Dipartimento Economia e Management, per affiancare gli enti attraverso servizi formativi e informativi, utili ad intercettare bandi e fondi stanziati dal piano nazionale di ripresa e resilienza del Recovery Fund, scrivere i progetti, promuovere l’aggregazione di piccoli enti con caratteristiche e finalità comuni attraverso il coordinamento del progetto che ha una durata di sei anni. È prevista l’organizzazione di tavoli tecnici mensili con membri delle istituzioni politiche ed economiche. La partecipazione per i comuni è gratuita e l’adesione avviene attraverso una iscrizione mediata dall’Associazione Zone Franche Montane. L'Associazione Zone Franche Montane riunisce 133 comuni delle nove province siciliane, che insistono al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Costituita formalmente nel 2021, è impegnata già dal 2015 nella promozione dello sviluppo dell'economia e per la cultura d'impresa delle Terre alte di Sicilia. Si batte per l'attuazione di una fiscalità di sviluppo, una norma di politica economica e a difesa del diritto di residenza nelle aree di montagna. Il prossimo 6 maggio i sindaci dell'associazione saranno in piazza a Roma per chiedere la fiscalità di sviluppo. «Nei prossimi anni si verificherà un ingorgo di risorse destinate anche alla Sicilia – afferma Vincenzo Lapunzina, presidente dell'Associazione - e la spesa sarà frenata da una governance estremamente complessa che coinvolge lo Stato, le Regioni, gli enti locali, le autorità di regolazione, le imprese concessionarie, le società partecipate. È tempo di imporre una rigorosa e competente organizzazione presso la Regione Siciliana per gestire i flussi a essa destinati. La conoscenza dei meccanismi regolatori – conclude Lapunzina - è il nodo principale e la ragione per cui abbiamo sottoscritto l’accordo con due organizzazioni di indiscussa competenza e professionalità, il cui risvolto pratico è a disposizione degli amministratori e della burocrazia dei comuni delle Terre alte di Sicilia».

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