La legge sull'assegno unico è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. Si tratta della nuova misura di sostegno alle famiglie che il governo immagina di far partire dal prossimo 1° luglio, unificando, e in parte potenziando, i contributi oggi esistenti a sostegno dei nuclei con figli a carico. Adesso si attendono i provvedimenti attuativi.
A chi spetta
Spetta a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza a 21 anni), senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi. Il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, secondo l'Isee. Il governo assicura che si potrà ottenere massimo 250 euro e l’assegno sarà compatibile con altre forme di sostegno.
Gli importi
Mancano ancora i provvedimenti attuativi ma in base ad alcune simulazioni da parte dei consulenti del lavoro, ci sarà una scala di valori. Chi ha un importo dell’assegno costante pari a 1.930 euro l’anno (ovvero 161 euro al mese) per ciascun figlio minorenne, chi percepisce 1.158 euro all’anno (ovvero 97 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne. A partire dai 30mila euro di Isee il valore dell’assegno decresce in modo non lineare sino a 52mila. Oltre 52mila di Isee l’assegno resta costante a 800 euro l’anno (67 euro al mese) per ciascun figlio minorenne a carico e a 480 euro l’anno (40 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne.
Le misure che verranno sostituite
Con l'assegno unico, verranno eliminati quello ai nuclei con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita o all’adozione (l’una tantum di 800 euro), il fondo di sostegno alla natalità. Le altre due misure gradualmente superate o soppresse sono: le detrazioni Irpef per figli a carico e l’assegno per il nucleo familiare.