Via libera ai concorsi pubblici, ma prove nella propria regione e all'aperto: le misure chieste dal Cts
I concorsi pubblici saranno sbloccati. L'ok, anche se condizionato a una serie di misure, arriva anche dal Comitato tecnico scientifico a cui il governo ha chiesto un parere. Via libera ai concorsi pubblici in presenza ma a patto che si svolgano su base regionale e provinciale, evitando dunque lo spostamento dei candidati da una regione all'altra. Gli esperti del Cts, nella riunione di ieri sera, hanno dunque dato il via libera al protocollo che prevede tutta una serie di misure affinché lo svolgimento dei concorsi garantisca la sicurezza sia dei candidati sia degli esaminatori. Le amministrazioni che organizzano i concorsi, si afferma nel documento, dovranno in particolare provvedere "a scaglionare gli orari di presentazione dei candidati al fine di evitare assembramenti in prossimità e all'interno dell'area concorsuale e, ove possibile, organizzeranno lo svolgimento delle prove pratiche in spazi aperti". I concorsi devono inoltre essere organizzati "in strutture decentrare a livello regionale e, ove possibile, provinciale, in base al numero e alla provenienza geografica dei candidati". Tra le misure previste dal protocollo, il fatto che i candidati dovranno essere opportunamente informati delle misure adottate e presentarsi nella sede dello svolgimento del concorso con un tampone rapido o molecolare con esito negativo effettuato 48 ore prima della prova, indossando le mascherine Ffp2. Chi ha febbre, difficoltà respiratoria, tosse, perdita di olfatto e del gusto, non dovrà presentarsi alla prova mentre all'ingresso sarà presa la temperatura a tutti. All'interno della sede concorsuale, infine, ogni candidato avrà a disposizione 4,5 metri quadri e tra ogni candidato dovrà essere una distanza di 2,25 metri.