Il giallo diventa arancione, ma in tanti sono rossi di rabbia oggi in Sicilia. Non solo il presidente della Regione Nello Musumeci, che non ha nascosto il suo malumore dopo la decisione del governo di inasprire le misure in tutta Italia, ma anche gli operatori economici e in particolare i ristoratori che rischiano di subire il colpo definitivo con le nuove chiusure.
E parte oggi la loro protesta. Sia contro Roma che ha deciso di portare in zona arancione anche regioni come la Sicilia dove i contagi sono al momento sotto controllo, sia contro il governo regionale nonostante lo stesso Musumeci abbia contestato il provvedimento e chiesto ristori immediati. La Fipe Confcommercio Sicilia annuncia una vera e propria mobilitazione e poi ci sono le iniziative personali, come quella dello chef Natale Giunta che ha organizzato una manifestazione per mercoledì mattina davanti al teatro Massimo di Palermo.
"Da oggi migliaia di persone inizieranno a protestare contro il governo regionale e quello nazionale", annuncia la Fipe il cui presidente Dario Pistorio ha indirizzato una lettera aperta al premier. Per la Federazione italiana dei pubblici esercizi riportare la Sicilia in zona arancione è una scelta immotivata a fronte "di una incidenza dei contagi di circa 80-100 per ogni 100 mila abitanti. Siamo ben lontani dai 250 contagi per ogni 100 mila abitanti... Ci serve capire il perchè di questo ulteriore giro di vite che avrà effetti devastanti per il futuro delle nostre imprese. Molte, sul territorio regionale, rischiano di chiudere definitivamente i battenti mentre degli indennizzi promessi neppure l’ombra. Ci rendiamo conto che è una situazione complessa. Ma le risposte attese dal governo nazionale e regionale tardano ad arrivare".
Da oggi si consuma un nuovo dramma per una categoria ormai in ginocchio come sottolinea Pistorio: "Non abbiamo più risorse. I ristoratori non apriranno fino ad aprile, i bar anche se apriranno con l’asporto non riusciranno a coprire le spese".
Natale Giunta, invece, chiama a raccolta un po' tutti attraverso i suoi profili social. L'appuntamento è per mercoledì alle 10 davanti al teatro Massimo di Palermo "per una manifestazione pacifica di protesta - dice - aperta a tutte le categorie colpite dal nuovo decreto di chiusura del Governo per il Covid-19". Lo chef invita a portare le divise e gli strumenti di lavoro "finché li abbiamo ancora".
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