Il governo Mario Draghi, ora che è nel pieno dei suoi poteri dopo aver ottenuto la fiducia con una larga maggioranza in Parlamento, è al lavoro sulle prime mosse per fronteggiare la pandemia e per contrastarne gli effetti negativi sull'economia italiana. In particolare, è in definizione un Decreto Ristori 5 che prevede, come novità, la possibilità di estendere il Bonus 1000 euro a una platea maggiore e tra questi anche a chi non possiede una partita Iva. Un "cascina" ci sono 32 miliardi provenienti dallo scostamento di bilancio già varato dal governo Conte e votato in Parlamento. Così, secondo le prime ipotesi circolate, ci potrebbe essere contributi a fondo perduto per chi è senza codice Ateco, il Bonus da 1000 euro anche per chi non è titolare di partita Iva ma che sia iscritto alla gestione serparata dall'Inps con almeno un contributo mensile versato oltre ai lavoratori stagionali, agli autonomi e agli intermittenti, quindi anche i titolati di contratti autonomi occasionali. In questo modo verrebbero raggiunti lavoratori che finora erano stati esclusi da tutti i bonus e i ristori erogati in questo anno di pandemia. I requisiti dovrebbero essere meno stringenti degli attuali. Ai precari, stagionali, professionisti e autonomi senza partita Iva potrebbe essere richiesto di dimostrare di aver avuto un contratto di lavoro attivato tra l'1 gennaio 2020 e il 29 ottobre 2020. Il Decreto Ristori 5 dovrebbe contenere anche la proroga di misure già attuate come la Cig Covid, il blocco dei licenziamenti, l'estensione delle scadenze della Naspi e, infine, una pace fiscale 2021 con un nuovo saldo e stralcio e una rottamazione quater delle cartelle esattoriale.