Impatto Covid sul reddito familiare. La pandemia ha segnato profondamente le attitudini d’acquisto degli italiani e ha spinto l’acceleratore sul canale online, fenomeno già prima ineluttabile, diventato oggi inarrestabile. Le famiglie segnalano una situazione economica difficile e in continuo peggioramento: da settembre a oggi, la quota di coloro che hanno subito una riduzione significativa del reddito è aumentata di oltre 8,3 punti e riguarda il 67,2% delle famiglie. I più colpiti sono i lavoratori autonomi, i monogenitori, i redditi bassi. A farne le spese maggiori i residenti nelle metropoli, tutti colpiti dalla chiusura di attività considerate non essenziali. E nell’immediato si prospetta un Natale difficile, con un drastico taglio di spesa e uno sbilanciamento sempre più pericoloso verso gli acquisti online. È quanto emerge dalla ricerca di Innovation Team, società di ricerca del gruppo Cerved, per Confimprese "Termometro Italia-famiglie. Approfondimento sulle aspettative legate al Natale". Questo fenomeno è più marcato per le coppie con figli adulti, per i genitori soli con figli a carico e per gli abitanti delle metropoli. Per contro, solo il 9% si dice impaziente per l’arrivo delle feste, per poter vivere qualche momento di allegria e spensieratezza. Più euforiche della media le coppie giovani senza figli. Per 1 su 4 le festività non hanno mai rappresentato un motivo di festa e non lo saranno nemmeno quest’anno: si tratta soprattutto di single o separati, a basso reddito familiare o dipendenti da sussidi pubblici, per lo più nella fascia di età 56-64 anni. Il 90,1% degli italiani pensa al Natale come festa da trascorrere in famiglia. La riduzione delle spesa è in proporzione molto più elevata per chi aveva un budget più basso negli anni scorsi: la flessione ammonta al 67,7% per chi spendeva meno di 100 euro ed è solo del 14,8% per la fascia più benestante, che dedicava allo shopping natalizio più di 2mila euro. Al 48,9% delle famiglie piace soprattutto il tradizionale ordine online con la consegna a casa. Il gradimento sale al centro Italia, tra i più giovani e nelle città di medio-piccole dimensioni. L’ordine telefonico, invece, è gradito molto solo dal 18,2%, raggiungendo quota 50,4% se sommiamo anche coloro che apprezzano abbastanza questo servizio. Preferiscono l’ordine telefonico per lo più i capi famiglia con un’età compresa tra i 56 e i 65 anni e gli abitanti delle città mediamente grandi del Sud. Meno gradito il ritiro all’esterno del negozio, indipendentemente dalla modalità di ordinazione. ITALPRESS