Un’altra sventagliata di bonus in arrivo con il decreto di agosto, al quale il governo sta lavorando. Questa volta l’obiettivo è sostenere i consumi nei settori che sono stati maggiormente colpiti dal blocco dell’attività a causa del Covid-19 (soprattutto abbigliamento , ristorazione, turismo) e preparare il terreno sul fronte del lavoro per il momento in cui cadrà il divieto dei licenziamenti e la cassa integrazione.
A questo pacchetto principale, si aggiungono alcuni corollari come per esempio la richiesta che il bonus venga applicato solo per i consumi "made in Italy" oppure, come chiede il ministro del Mezzogiorno Provenzano, un nuovo sistema di incentivi fiscali per il Mezzogiorno.
Non mancano però le perplessità. Per esempio il tetto di spesa e la platea dei potenziali beneficiari. Al Mise "ci lavoriamo da un mese", ha ricordato la sottosegretaria Alessia Morani (Pd), spiegando di avere illustrato la sua proposta al ministro Stefano Patuanelli e a quello dell’Economia, Roberto Gualtieri, che oltre alla ristorazione punta a sostenere anche altri "settori più in sofferenza come arredo, abbigliamento e calzature".
Non sarebbe previsto alcun limite di reddito per i beneficiari, ma il tetto di spesa potrebbe essere fissato a 3 mila euro. Il costo dell’intervento assorbirebbe circa 1 miliardo dei 3 che il governo intende destinare al sostegno dei consumi nei settori più colpiti. Tra le ipotesi allo studio, anche quella di aumentare il rimborso per le spese nei centri storici.
Sempre la sottosegretaria Morani propone uno sconto per il cliente subito, al momento dell’acquisto, che poi lo Stato rimborsa al negoziante entro un termine massimo di un mese. I settori individuati sono quelli della casa (per l’acquisto di beni come mobili, arredi, elettrodomestici) e dell’abbigliamento e calzature, oltre a bar e ristoranti. I bonus riguardano gli acquisti fatti 'di persona': è quindi escluso l’e-commerce.
Il capitolo portante del nuovo decreto, che dovrebbe passare all’esame delle Camere dopo la breve pausa di Ferragosto, rimane il pacchetto lavoro: la protezione dei posti con una nuova proroga della cassa integrazione con causale Covid assorbirà circa la metà delle risorse, insieme alla nuova decontribuzione al 100% dedicata sia a chi fa rientrare dipendenti dalla cassa rinunciando all’ammortizzatore - lo sconto si attesterebbe sulle 4 mensilità - sia per chi dovesse fare nuove assunzioni da qui alla fine dell’anno. Poi "con la legge di Bilancio - ha chiarito il vice ministro Laura Castelli - la misura potrà essere pianificata anche per gli anni successivi".
Morani ha parlato di un "meccanismo di utilizzo semplice" che, però, ancora non sarebbe stato definito nei dettagli. Anche perchè di proposte di "bonus" sui consumi ce ne sono diverse: il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, punterebbe a incentivare tutti gli acquisti nei centri storici, indipendentemente dalla categoria merceologica, Castelli, insieme al collega di partito e di governo Buffagni, guarderebbe a un sistema di rimborso di parte delle spese, da fare valere in tutta Italia, magari con una percentuale più elevata nei centri storici. Mentre sarebbe tramontata la proposta della ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, di un bonus per i ristoratori per gli acquisti agroalimentari, per sostenere la filiera italiana. Un aiuto arriverebbe comunque se si riuscisse a far ripartire la ristorazione in generale.
Per il bonus ristorante l'ipotesi su cui si sta lavorando, è quella di un incentivo del 20% se si paga con carta di credito o bancomat. Al progetto stanno lavorando i viceministri Laura Castelli e Stefano Buffagni. Prevede il rimborso delle spese sostenute da settembre a dicembre, con un meccanismo di restituzione che potrebbe arrivare direttamente sul conto corrente o tramite apposita app cui registrarsi.
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