Dieci articoli nella prima bozza del Decreto agosto. E tutti afferenti al settore lavoro. Dai bonus di 600 e 1000 mille alla Cig Covid, tante sono le novità in arrivo. Nel mirino i "furbetti della Cig", richiesta senza avere un effettivo calo di fatturato: per loro, con il nuovo decreto, sarà previsto un salto pari al 18% della retribuzione del lavoratore se vorranno attivare le altre nove settimane offerte dal governo per limitare le perdite causate dall'emergenza coronavirus. Arriva così un’estensione di ulteriori 9 settimane per la Cig, fino a tutto il 2020, e un contestuale stop ai licenziamenti, che però rimangono possibili in caso di fallimento. Ma sono previste esenzioni contributive per le aziende che, dopo aver utilizzato la Cig, ci rinunciano facendo tornare al lavoro i dipendenti, o per quelle che fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato entro dicembre. Ci sono poi nuovi bonus per gli stagionali del turismo (fino a 1.000 euro) e per lo spettacolo, con l’aiuto di 600 euro che si estende anche a nuove categorie, come i lavoratori intermittenti o i dipendenti porta a porta. Ecco le principali novità. LA CIG SELETTIVA. La Cig Covid diventa quindi selettiva. Le nuove norme scattano dal 13 luglio quando sarà possibile richiedere altre 9 settimane di Cig Covid fino a tutto dicembre. In totale, così, le settimane di utilizzo di questo strumento possono salire a 18. Ma le nuove norme saranno più stringenti. Le ulteriori settimane richieste richiederanno il pagamento di un balzello pari al 9% della retribuzione del lavoratore messo in cassa integrazione per le aziende che hanno avuto un calo di fatturato inferiore al 20%. Il balzello sale a 18% se non c'è stato calo di fatturato. Le ulteriori nove, invece, sono riconosciute solo a chi ha già usufruito della prima tranche ESONERO CONTRIBUTI PER CHI RINUNCIA A CIG. E’ previsto un abbuono dei contributi per i datori di lavoro privati - con la sola esclusione di quelli agricoli - che hanno usufruito della Cig a maggio a giugno ma non ne chiedono altra. L’esenzione dai contributi previdenziali sarà pari ad un periodo massimo di quattro mesi, fruibili entro il 31 dicembre 2020, nei limiti delle ore di integrazione salariale già fruite nel bimestre. Rimangono dovuti i premi e contributi dovuti all’Inail. STOP LICENZIAMENTI, PROROGA PER I CONTRATTI A TERMINE. Arriva la proroga del blocco dei licenziamenti fino a tutto dicembre 2020, ma con alcune eccezioni: la misura non vale nei casi di cessazione dell’attività di impresa e nei casi di fallimento. Previste anche norme specifiche per gli appalti. Scatta insieme anche la possibilità di proroga alla fine dell’anno dei contratti a termine, estendendo la deroga al 'decreto Dignità' che era prevista fino a tutto agosto in base alle norme decise durante il lockdown NIENTE CONTRIBUTI PER 6 MESI SUI NEO ASSUNTI. Il decreto aprile fissa inoltre l’azzeramento per sei mesi di contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumeranno un lavoratore subordinato a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2020. Chiaramente esistono delle norme anti-furbi: l'esonero dai contributi vale solo se si registra un aumento occupazione rispetto ai dodici mesi precedenti ma è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote già previste NUOVI BONUS, ANCHE A VENDITORI PORTA A PORTA. Arriva un sostegno per i lavoratori stagionali del turismo, delle terme e dello spettacolo sotto forma di due diversi bonus, da 1.000 e 600 euro per i mesi di giugno e luglio. Ma un aiuto arriva anche a nuove categorie professionali, come ai venditori a domicilio, ai lavoratori 'intermittentì e agli autonomi (occasionali) che non hanno partita Iva. Il Bonus più alto, quello da 1.000 euro, è quello che spetta agli stagionali del turismo e delle terme che hanno perso il lavoro involontariamente prima del 17 marzo e che non sono riusciti a riprendere l’attività. I 600 euro mensili vanno invece alle altre categorie. LE PENSIONI DI INVALIDITA'. Nella bozza del decreto è previsto infine l’aumento dell’assegno per gli invalidi civili totali: i 516 euro scatteranno a partire dai 18 anni e non più dai 60. Lo prevede una bozza del dl agosto. Previste anche norme per il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze, che serve per attivare processi di ricollocazione dei lavoratori, che aumenta da 230 a 730 milioni di euro.