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Imu 2020, lievi sanzioni per chi paga dopo la scadenza: come si calcola il ravvedimento operoso

Non c'è più tempo per pagare l'acconto Imu 2020 entro la scadenza. Ieri il termine ultimo, ma le sanzioni per i ritardatari saranno molto lievi grazie alla possibilità di accedere al ravvedimento operoso.

Circa 25 milioni di proprietari di seconde case (o di prime case di lusso) sono stati chiamati all'appuntamento per la prima scadenza dell'anno (il saldo a dicembre). Ma si suppone che qualcuno non sia riuscito a rispettare i termini, un fatto che comporta l’applicazione di una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto, ma che è possibile ridurre grazie al ravvedimento operoso.

La Legge di Bilancio 2020 ha infatti esteso questa possibilità anche alle sanzioni Imu e lo sconto è previsto anche in caso di regolarizzazione dopo il termine di un anno dalla violazione. Per chi paga in ritardo con ravvedimento operoso la sanzione Imu 2020 prevede le stesse regole relative all’istituto del ravvedimento, disciplinato nello specifico dall’articolo 13, comma 1 del decreto legislativo n. 471 del 1997.

COME CALCOLARE LA RIDUZIONE. La regolarizzazione entro 14 giorni dalla scadenza comporta una maggiorazione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 16 giugno. Poi si passa al ravvedimento breve, ovvero dal 15esimo al trentesimo giorno, con maggiorazione fissa dell’1,5%. Superato il mese di ritardo la multa sale all’1,67%, e si può applicare fino al 90esimo giorno dalla scadenza. Chi non riesce a regolarizzarsi entro questa data, ha un anno di tempo per il ravvedimento lungo (entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo), con sanzione pari al 3,75%.

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