Bonus a fondo perduto per imprese, partite Iva o titolari di reddito agrario, ma non per i professionisti. E scoppia la protesta.
Da lunedì scorso è possibile fare la domanda e i termini resteranno aperti fino al 13 agosto. Intanto però l'Adepp, l'associazione degli Enti di previdenza privati e privatizzati, condanna in una nota la scelta di "escludere i professionisti dal fondo perduto concesso a chi ha subito una riduzione del fatturato ad aprile del 33% rispetto allo scorso anno", e "questa volta è il ministero dell'Economia che ha espresso parere negativo su tutti gli emendamenti presentati al decreto Rilancio, che chiedevano di porre fine all'ennesima ingiustizia".
Pochi giorni fa, evidenzia il presidente dell'Associazione Alberto Oliveti, "la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi, aveva auspicato che l'esclusione dei professionisti da questa misura di sostegno potesse essere corretta dal Parlamento in sede di conversione del decreto in legge, un auspicio accolto da onorevoli appartenenti ad alcuni gruppi politici anche di Governo. Per il Mef la platea è troppo estesa e avrebbe un costo elevato per l'Esecutivo. Ma quanto vale - si chiede - invece, la sopravvivenza di una parte attiva e importante di questo Paese?".
Con il Decreto Rilancio sono stati stanziati 6,2 miliardi per questa misura di ristoro. A gestire l'iter è l'Agenzia delle Entrate che provvederà a erogare le somme direttamente sul conto corrente. Le verifiche verranno effettuate successivamente, per permettere una velocizzazione ulteriore delle procedure. Gli indennizzi possono arrivare fino a 40 mila euro.
A CHI SPETTA IL BONUS. Il contributo a fondo perduto può essere richiesto dalle imprese, dalle partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell'istanza per l'ottenimento del contributo. In particolare, il Decreto Rilancio precisa che non possono fruire del Bonus a fondo perduto i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (le cosiddette casse previdenziali), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal Decreto Cura Italia e gli enti pubblici.
I REQUISITI. aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. Il secondo requisito da soddisfare per ottenere l'erogazione del contributo a fondo perduto è che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'analogo ammontare del mese di aprile 2019. Ma ci sono due eccezioni a questo caso generale: il primo in cui il soggetto interessato abbia avviato la propria attività a partire dal primo gennaio 2019 (il contributo spetta allora a prescindere dal calo del fatturato). Lo stesso per i soggetti con domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), ancora in emergenza al 31 gennaio 2020 (dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).
A QUANTO AMMONTA L'IMPORTO. L'ammontare dell'importo erogato sarà pari al 20% per le imprese con fatturato fino a 400 mila euro; 15% per le imprese con fatturato tra 400 mila euro e fino a 1 milione di euro; 10% per le imprese con fatturato da 1 a 5 milioni di euro.
COME RICHIEDERE IL CONTRIBUTO. Il bonus a fondo perduto potrà essere richiesto compilando elettronicamente una specifica istanza da presentare fra il 15 giugno e il 24 agosto. Per predisporre e trasmettere l'istanza, si potrà usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline ovvero una specifica procedura web, nell'area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Il contribuente potrà avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche. Sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell'Agenzia oppure tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Per ogni domanda, il sistema dell'Agenzia effettuerà due elaborazioni successive relative ai controlli formali e sostanziali. L'esito delle due elaborazioni sarà comunicato con apposite ricevute restituite al soggetto che ha trasmesso l'istanza.
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