Nel 2019 sono quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta con una incidenza pari al 6,4% (7,0% nel 2018), per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui (7,7% del totale, 8,4% nel 2018). Lo rileva un report dell’Istat che spiega come dopo quattro anni di aumento, si riducano per la prima volta il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta «pur rimanendo su livelli molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009».
Sostanzialmente stabile rispetto al 2018 il numero di famiglie in povertà relativa, stimate pari a poco meno di 3 milioni (11,4%), per un totale di oltre 8,8 milioni di individui (14,7%): nel Nord l’incidenza si attesta a 6,8% con valori simili sia nel Nord-ovest sia nel Nord-est (rispettivamente 6,7% e 6,9%) mentre è pari a 21,1% nel Mezzogiorno.
Anche a livello individuale si registra una sostanziale stabilità in media nazionale (da 15,0% a 14,7%), che si riflette anche sul territorio. Sicilia (24,3%), Calabria (23,4%) e Puglia (22,0%) sono le regioni con la maggiore incidenza.
L’intensità della povertà relativa si attesta al 23,8%, sostanzialmente stabile rispetto al 2018 (24,3%), e ancora una volta raggiunge il valore più elevato nel Mezzogiorno (25,0%) e il più basso nel Centro (21,9%).
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