L’Italia dovrebbe poter beneficiare di 172,7 miliardi di euro tra stanziamenti e prestiti dal Recovery Fund proposto dalla Commissione europea. È quanto proposto proposto dalla Commissione europea al Parlamento europeo. All’Italia verrebbero allocati 81,8 miliardi come stanziamenti e 90,9 miliardi come prestiti. Dopo il nostro Paese, ecco la Spagna, con un totale di 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti. Terza in ordine di grandezza per la quota proposta per singolo Paese è la Polonia, con 63,8 miliardi di euro, di cui 37,693 di aiuti e 26,146 di prestiti. Per la Francia sono previsti 38,7 miliardi, mentre per la Germania 28,8, in entrambe i casi solo di aiuti a fondo perduto. Questi fondi - evidenziano le fonti - sono quelli pre-allocati per l’iniziativa battezzata dalla Commissione 'Next Generation Ue' e si potranno poi combinare con altri programmi. Negli aiuti a fondo perduto sono compresi quattro strumenti: React Eu, RRF, Just transition fund e Rural Development. La proposta della Commissione prevede aiuti a fondo perduto anche ai Paesi cosiddetti 'frugali': alla Danimarca andrebbero 2,156 miliardi, all’Olanda 6,751, alla Finlandia 3,460 e all’Austria 4,043. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un Recovery Fund dotato di 750 miliardi di euro. Le cifre superano addirittura la proposta di Macron e Merkel che parlavano solo di 500 miliardi di sussidi. Ai quali, dunque, si aggiungono anche i prestiti. Cinquecento miliardi sarebbero destinati a stanziamenti (grants) ai paesi e ai settori più colpiti dall’impatto economico del coronavirus, mentre gli altri 250 miliardi verrebbero riservati a prestiti (loans) agli Stati membri. Von der Leyen ha presentato la sua proposta di Recovery Fund al Parlamento Europeo. "La Commissione propone un Recovery Fund da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti": commenta il commissario all’economia Paolo Gentiloni. Il piano von der Leyen infatti dovrà essere approvato all’unanimità dai 27 e dovrà avere il via libera del Parlamento europeo: il presidente dell’Eurocamera, Davdi Sassoli, ancora oggi ha ribadito che se il Recovery fund non «sarà all’altezza delle ambizioni, il Parlamento non lo voterà». «La crisi ha effetti di contagio in tutti i Paesi e nessuno può ripararsi da solo. Un’economia in difficoltà da una parte indebolisce una forte dall’altra. Divergenze e disparità aumentano e abbiamo solo due scelte: o andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme": lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Ottimo segnale da Bruxelles, va proprio nella direzione indicata dall’Italia - scrive il premier Giuseppe Conte sui social -. Siamo stati descritti come visionari perchè ci abbiamo creduto dall’inizio. 500 mld a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo su negoziato e liberiamo presto le risorse». «Siamo lieti del fatto che la Commissione europea abbia assunto alcuni elementi della proposta franco-tedesca». Lo ha detto Ulrike Demmer, portavoce della cancelliera Angela Merkel, in conferenza stampa a Berlino. Adesso si tratterà di verificare anche sul piano giuridico diversi aspetti del pacchetto, ha aggiunto, «e alla fine si dovrà trovare un compromesso fra 27 Stati». «Noi vogliamo arrivare il più velocemente possibile a questo», ha concluso. «Le posizioni sono lontane e questo è un dossier che richiede l’unanimità, quindi i negoziati richiederanno tempo. E’ difficile pensare che questa proposta potrà essere il risultato finale di quei negoziati». Questa la prima reazione di fonti diplomatiche olandesi sulla proposta della Commissione europea per la ripresa economica.