Il Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei ministri prevede anche la più attesa misura del reddito di emergenza. Come chiarito, il sussidio verrà erogato per due mensilità e non potrà essere rinnovato. Non sarà inoltre da considerarsi un'integrazione al reddito familiare ma avrà un importo fisso da calcolare in base al numero dei componenti del nucleo familiare del richiedente. QUAL È L'IMPORTO DEL REDDITO DI EMERGENZA. Il reddito di emergenza verrà disposto per due quote e per un importo minimo di 400 euro e massimo di 800 euro. Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto dal solo richiedente il reddito di emergenza corrisponderà alla somma di 400 euro al mese. COME SI CALCOLA IL REDDITO DI EMERGENZA. C'è dunque da chiarire il metodo di calcolo del reddito di emergenza che si ricalca sostanzialmente su quello del reddito di cittadinanza. Per prima cosa infatti bisogna associare al richiedente il valore di 1 ed aggiungere 0,4 per ogni componente maggiorenne oppure 0,2 per ogni componente minorenne per ottenere il parametro di scala. La cifra ottenuta dovrà quindi essere moltiplicata per il valore base di 400 euro. Nel caso quindi che il nucleo familiare sia composto da due persone maggiorenni il calcolo che dovrà essere operato sarà di 1,4 x 400 (560 euro). VALORI MASSIMI DEL REDDITO DI EMERGENZA. Bisogna però sottolineare che il parametro di scala da moltiplicare potrà raggiungere il valore massimo di 2 (ciò vale anche per i nuclei familiari molto numerosi) ed ecco perché la quota limite del reddito di emergenza è di 800 euro. La misura prevede solo un'eccezione relativa alla presenza in famiglia di un disabile grave o di una persona non autosufficiente. In questo caso il valore massimo sarà leggermente superiore e corrisponderà a 2,1 e quindi anche la quota del reddito di emergenza potrà essere più elevata e corrispondere ad 840 euro. QUANDO NON SPETTA IL REDDITO DI EMERGENZA. Non è possibile richiedere il reddito di emergenza se il reddito familiare è superiore al valore base o nel caso in cui un componente del nucleo sia in possesso di un contratto di lavoro subordinato con retribuzione lorda pari o superiore allo stesso.