Il reddito di emergenza potrebbe slittare: ecco perchè e quando è atteso il primo pagamento
Uno dei grandi interrogativi del decreto aprile riguarda il tanto atteso reddito di emergenza. Una misura che sembra data per certe e su cui il governo vuole puntare, ma che in realtà potrebbe poggiare su basi meno solide di quanto si pensi. Non c'è intesa nella maggioranza: se è vero che ci sarà un "sussidio temporaneo" per chi non ha nessun altro introito o aiuto pubblico e non può accedere al reddito di cittadinanza, ancora non è stata definita la platea cui rivolgersi né se sarà l'Inps a gestire il nuovo Rem (Reddito di emergenza) o se la regia sarà demandata ai Comuni. A CHI SPETTEREBBE. Secondo la volontà del governo sarebbe destinato a un milione di nuclei familiari, circa 2,5 milioni di persone e avrebbe la durata di almeno due mesi, o comunque verrebbe erogato finchè c'è necessità come ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Verrebbero introdotte due soglie di reddito in base all'Isee per escludere chi già percepisce il reddito di cittadinanza e i ceti medi. IMPORTI. Il reddito di emergenza dovrebbe andare da un minimo di 400 euro per chi è single e con Isee tra 6mila e 15mila euro, fino a un massimo di 800 euro per le famiglie numerose. TEMPI. Se si dovesse raggiunge l'accordo nella maggioranza e il reddito di emergenza venisse inserito nel decreto aprile, il pagamento potrebbe slittare ai mesi di giugno e luglio. Il nodo fondamentale è, infatti, legato all'introduzione della misura nel dl aprile su cui è al lavoro il governo. "Siamo di fronte una povertà nuova - ha detto il sottosegretario all'Economia, Maria Cecilia Guerra, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei - e su questa dobbiamo intervenire con urgenza. Mi batterò con tutte le mie forze affinché venga istituito il reddito d'emergenza già nel dl aprile. La partita si gioca in questi giorni, il dibattito è aperto". Ma la strada è in salita. "C'è una certa resistenza di alcune parti politiche - ha sottolineato la Guerra - che pensano che le persone in difficoltà economica che hanno bisogno di essere assistite sono in questa condizione per colpa loro. In questo momento c'è bisogno di un aiuto temporaneo. Non possiamo pensare che chi non ha la possibilità di guadagnare in questo momento debba essere lasciato a se stesso". "Sono convinta - ha ribadito la Guerra - che nel decreto aprile ci debba essere il reddito d'emergenza. C'è chi pensa che si debba puntare esclusivamente sulla distribuzione alimentare che non è adatta per alcune famiglie. Purtroppo la distribuzione alimentare ha uno stigma sociale molto forte. Va bene per persone ridotte all'emarginalizzazione".