“La responsabilità dei ritardi nella gestione delle pratiche per la Cassa integrazione in deroga non può in alcun modo essere attribuita ai dipendenti della Regione. Né alla modalità di lavoro agile, che in questo momento di emergenza sanitaria è stata caldamente raccomandata anche dal ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone. Non accetteremo che si metta a rischio la salute dei lavoratori, quindi dalla Regione ci aspettiamo meno annunci e più confronto con le organizzazioni sindacali”. A dirlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs e Ugl, commentando la nota del dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Giovanni Vindigni, inviata alle organizzazioni sindacali, con la quale si annuncia l’intenzione dell’Assessorato guidato da Antonio Scavone di richiamare in ufficio i dipendenti attualmente in smartworking così da sbrigare le pratiche da trasmettere all’Inps. “Il problema non è lo smartworking, perché i dipendenti sono ugualmente e pienamente operativi, il problema semmai è da attribuire ai sistemi informatici della Regione che non sono affatto al passo con i tempi – proseguono i sindacalisti. - Il confronto con l'amministrazione che si è aperto oggi è terminato davvero troppo velocemente, perché il dirigente aveva altri impegni. Noi, da parte nostra, ribadiamo la nostra massima disponibilità a dialogare, anche ad oltranza, perché non accetteremo di trovarci davanti a fatti compiuti. È necessario piuttosto trovare soluzioni immediate e condivise che diano risposte celeri ai tanti lavoratori rimasti senza un euro e che sono in attesa della lavorazione di queste pratiche”.