Il governo ha trasferito i fondi ai Comuni per affrontare l'emergenza coronavirus. Lo annuncia il vice ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli. "Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha trasferito, per la quota parte, a ciascuno dei Comuni, i 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà comunale ed i 400 milioni per l'emergenza alimentare - dice -. Così mettiamo i sindaci immediatamente nelle condizioni di affrontare con maggiore serenità le attività ordinarie ma, soprattutto, con lo stanziamento del Fondo per l'emergenza alimentare, gli permettiamo di aiutare velocemente tutti quei cittadini che si trovano ad affrontare un momento di difficoltà dovuto al coronavirus". E ancora: "Anche questo è un primo passo, sono contenta per la rapidità con cui abbiamo messo in campo questi provvedimenti, nonostante il periodo. Adesso stiamo lavorando ad un pacchetto di norme relative agli Enti Locali che entreranno nel prossimo Decreto". Con una nota interviene anche il sottosegretario all'Interno Achille Variati: "Rapidità ed efficienza: questi i criteri che stanno guidando l'azione del Governo per prestare aiuto alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese in difficoltà. L'arrivo nelle casse comunali dell'anticipo del Fondo di Solidarietà, per 4.3 miliardi di euro, è una importante iniezione di liquidità - sottolinea l'esponente del Viminale - che aiuterà gli enti locali a gestire la crisi. Mentre il fondo straordinario per l'emergenza alimentare, pari a 400 milioni di euro, consentirà ai servizi sociali comunali di individuare e aiutare i nuclei familiari che a causa dell'emergenza non sono in grado di fare la spesa essenziale. Annunciato solo sabato scorso dal Presidente del Consiglio, viene già erogato ai Comuni in queste ore. Mai lo Stato era riuscito a velocizzare così tanto i tempi delle procedure!", conclude Variati. Subito trasferiti, dunque, i fondi, così come avevano chiesto insistentemente i sindaci in un momento in cui aumenta di mezzo milione il numero di poveri che hanno bisogno di aiuto per mangiare per effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio e la conseguente perdita di opportunità di lavoro anche occasionale. Il dato emerge da una stima della Coldiretti in vista della Pasqua, evidenziando una nuova parte della popolazione che si aggiunge ai quasi 2,7 milioni di persone che in Italia lo scorso anno hanno beneficiato di aiuti alimentari. A marzo, con l'emergenza da coronavirus, i fondi Fead distribuiti da associazioni come la Caritas e il Banco Alimentare hanno stimato un amento fino al 30% delle richieste di aiuti. Le situazioni di difficoltà sono diffuse in tutta Italia, sottolinea la Coldiretti, dal Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l'11% in Sicilia, al Lazio (10%) e nella Lombardia (9%). Sono molte le organizzazioni che distribuiscono alimenti, con 10 mila strutture periferiche promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali collegati agli aiuti donati dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Per aiutare a combattere la nuova crisi alimentare, un impegno è arrivato anche dagli agricoltori di Campagna Amica che hanno avviato l'iniziativa "Spesa sospesa del contadino a domicilio" che mutua l'usanza campana del "caffè sospeso", quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo e che non ha i mezzi per saldare il conto.