I traghetti della Tirrenia sospendono i collegamenti con Sicilia, Sardegna e isole Tremiti. E’ l’effetto della mossa a sorpresa dell’armatore Vincenzo Onorato dopo il sequestro dei conti correnti di Cin (acquistata nel 2015 da Onorato) eseguito dai commissari. Una decisione che scatena uno scontro acceso tra gli stessi commissari, che contestano le dichiarazioni «strumentali», e l'armatore napoletano che parla di azione «irresponsabile» e chiede l’intervento del Governo che replica duramente all’armatore. «Per mesi Tirrenia non ha risposto alle richieste dei commissari e ora non può scaricare le responsabilità sulla politica»,dice la ministra Paola De Micheli. «Il presidente Onorato è stato convocato da me e dal Ministro Patuanelli per rendere conto del comportamento di un’impresa che deve gestire un’attività di trasporto di servizio pubblico con soldi pubblici. La pazienza ha un limite e il limite è stato superato». La decisione di sospendere già da oggi tutte le corse dei traghetti Tirrenia verso Sardegna, Sicilia e Tremiti arriva a metà mattinata, affidata ad una nota di Tirrenia Cin. Il motivo, si spiega, la decisione dei commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, «malgrado Cin abbia più volte comunicato la propria disponibilità ad offrire garanzie di pagamento», di eseguire «in questo momento così drammatico per il Paese, un sequestro conservativo sui conti correnti di Cin»: un blocco che nonostante la liquidità della società, si spiega, ne «impedisce l’operatività» e paralizza la compagnia. La replica dei commissari è irritata. Il sequestro è «per legge un atto dovuto» e rappresenta un «rimedio indifferibile a tutela dei creditori», spiega la terna composta da Stefano Ambrosini, Beniamino Caravita e Gerardo Longobardi, che replica punto su punto per poi chiosare: «il tentativo di Cin di strumentalizzare a proprio favore il drammatico frangente in cui si trovano l'Italia e il mondo intero si commenta davvero da sé». Accuse cui risponde a questo punto direttamente Onorato, che sferra l'affondo, chiedendo che il Governo intervenga sui commissari richiamandoli al «senso di responsabilità». Al di là della polemica, la decisione fa scattare l’allarme nelle isole interessate. «Se bloccano la nave, qui si ferma la vita», avverte il sindaco dell’Arcipelago delle Tremiti, dove Tirrenia è l’unica ad occuparsi del trasporto di beni di prima necessità, tra cui il carburante per la centrale elettrica e i container carichi di rifiuti. Il Governo però interviene subito, attraverso i Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo per garantire i trasporti per le isole. «In questa fase critica per il Paese, in emergenza COVID-19, attraverso l’operatività di altri armatori non ci saranno problemi di trasferimento delle merci, in particolare alimentari e farmaceutiche, e di collegamenti con la Sicilia, la Sardegna e le isole minori», assicura una nota del Mit, aggiungendo che, in caso di particolari necessità o imprevisti, si attuerà un piano straordinario per tutti i collegamenti. Intanto per la Sardegna si attiva lo stesso Onorato, che per «un obbligo morale» verso l'isola cui è legata da più di un secolo la sua famiglia, ripristinerà quanto prima la tratta Civitavecchia-Olbia con una nave Moby.