Giovedì 19 Dicembre 2024

Coronavirus, Riscossione Sicilia chiude gli sportelli. Uilca: "Si proroghino le scadenze"

Sportelli di Riscossione Sicilia chiusi in tutta l'Isola. La decisione in base al decreto "Cura Italia" approvato dal Consiglio dei ministri "per tutelare al meglio la salute dei cittadini e del personale addetto". Gli uffici che erogano servizi al pubblico rimarranno chiusi da oggi e fino al 25 marzo prossimo. "Si proroghino tutte le scadenze, e le aziende adottino tutte le cautele e gli strumenti possibili a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche, di Riscossione Sicilia, delle assicurazioni, dei clienti, della collettività. E si aprano le banche alla clientela solo per appuntamento e per urgenze vere e verificate", lo dichiara Giuseppe Gargano, segretario generale Uilca Sicilia, riferendosi al particolare momento di emergenza Coronavirus. "Invitiamo tutti a chiamare le forze dell'ordine in caso di inaccettabili file agli sportelli. Peraltro si avvicina l'inizio del mese, e - continua - temiamo che l'accredito delle pensioni provocherà come sempre un afflusso straordinario agli sportelli. Occorre che i Prefetti, di concerto con ABI e con tutte le associazioni datoriali ed INPS, intervengano e diano indicazioni precise al riguardo". "Forse ad alcuni datori di lavoro non è chiaro che le disattenzioni ed il mancato utilizzo di ogni strumento utile contro la diffusione del coronavirus, o addirittura le pressioni ad incontrare il pubblico per finalità commerciali, oltre a provocare un rischio per la salute di tutti determinano una precisa responsabilità. La soluzione assoluta sarebbe la chiusura delle attività per 15 giorni, già richiesta ad ABI dalle Segreterie Nazionali di categoria, ed abbiamo apprezzato il blocco di ADER e di Riscossione Sicilia dal 18 al 25 di marzo che auspichiamo diventi una linea di riferimento. "Ci auguriamo che la diffusione del Covid-19 si arresti e che questo periodo possa diventare presto un brutto ricordo, ma siamo anche consapevoli che - in assenza di una piena assunzione di responsabilità dei datori di lavoro ed adeguati interventi - potrebbero essere innumerevoli - conclude - le cause milionarie mirate a chiedere la refusione dei danni subiti a causa delle inefficienze aziendali".

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