Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere l’efficacia della sentenza di primo grado del Tar del Lazio del 6 novembre 2019 che aveva parzialmente annullato le modifiche ai disciplinari della IGT Terre Siciliane. La decisione del Tar del Lazio era riferita quanto al divieto di uso in etichetta dei nomi delle uve Nero d’Avola e Grillo nell’Igt Terre Siciliane, e della DOP quanto alle rese per ettaro delle due varietà, chiedendo il ripristino di tali modifiche ai disciplinari. Avverso tale sentenza hanno proposto ricorso in appello, al Consiglio di Stato, il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, l’Associazione vitivinicoltori IGT Terre Siciliane, la Regione Siciliana ed il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, richiedendo la riforma della sentenza del Tar Lazio e nelle more la sospensione dell’efficacia di tale sentenza. L’istanza era volta, oltre ad ottenere l’annullamento nel merito, a garantire ai vitivinicoltori siciliani, nelle more del giudizio, il mantenimento della disciplina di valorizzazione dei vitigni Nero d’Avola e Grillo introdotta nel 2017, disciplina che opera ormai dal 2017 e che ha favorito la crescente valorizzazione di tali vitigni e vini, con il consenso della grande maggioranza dei produttori. In seguito alla decisione del Consiglio di Stato il Consorzio Tutela Vini Doc Sicilia conferma in una nota «il proprio impegno per la valorizzazione dei vini ottenuti dai vitigni Nero d’Avola e Grillo». ANSA