La Sicilia si piazza al sesto posto per tempi medi di pagamento dei Comuni alle imprese che impiegano in media 45 giorni, superando il limite di legge di 30 giorni. A rivelarlo l’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia che spiega che l’Italia è il primo Paese dell’Unione europea per peso sull’economia dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche, pari a 3 punti di PIL, quota pressoché doppia rispetto all’1,6% della media dell’Unione europea. I Comuni concentrano una ampia quota di forniture alla pubblica amministrazione delle micro e piccole imprese e dell’artigianato.
Lo spread con l’Ue si assorbirebbe completamente se venisse adottata la proposta di Confartigianato di compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese mediante la quale si utilizzerebbero i 28,4 miliardi di euro di versamenti allo Stato da parte delle imprese fornitrici della pubblica amministrazione per la compensazione del debito, con il dimezzamento (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione
Il 39,8% dei Comuni siciliani, secondo i dati dell’Osservatorio, pagano ben oltre i limiti della legge, superando i 60 giorni. Questa risulta essere la quota più elevata di Comuni che pagano oltre i 60 giorni registrata in Italia.
Il peso dei debiti della P.A. per la fornitura di beni e servizi - per la sola parte di spesa corrente e comprese le anticipazioni - costituisce un importante vincolo all’attività di impresa. Tra le 15 province italiane per cui i comuni pagano oltre la media nazionale (37 giorni), ne troviamo 2 siciliane: Catania (51 giorni) ed Enna (51 giorni).
Delle 49 province per cui l'incidenza dei Comuni che pagano oltre i 60 giorni è superiore alla media regionale (15,3%), 16 presentano quote addirittura doppie, e di queste sei sono siciliane: Siracusa (57,1%), Ragusa (50,0%), Catania (46,4%), Messina (45,4%), Agrigento (37,2%) ed Enna (36,8%).
“Troppi imprenditori non possono contare sulla certezza di vedersi saldate le fatture nei 30 giorni stabiliti dalla legge – dicono Giuseppe Pezzati e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Sicilia”. I vertici della federazione regionale rilanciano quella che anche a anche a livello nazionale viene ritenuta la soluzione al problema: la compensazione diretta e universale tra i debiti (fiscali e contributivi) e i crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione. “La sua applicazione – spiegano – consentirebbe in un anno di estinguere oltre la metà (53,5%) del debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, portandoci in linea con l’Europa”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia