Oggi è il 21 febbraio e si avvicina la data per la ricarica del reddito di cittadinanza di febbraio. Anche per questo mese infatti l'Inps, e successivamente le Poste italiane, seguiranno un preciso calendario in base al periodo di presentazione della domanda. Bisogna dunque fare una distinzione in quanto ci sarà chi riceverà l'accredito a partire da giorno 27, coloro che lo riceveranno successivamente e chi andrà incontro alla sospensione del sussidio. Chi ha presentato la domanda da marzo 2019 a gennaio 2020, riceverà il pagamento il 27 febbraio o comunque entro il 29, ultimo giorno del mese. A gennaio, invece, il pagamento è arrivato entro il 31 e con un po' di ritardo a causa dell'obbligo di certificazione dell'Isee. In seguito alla domanda presentata a marzo 2019 si riceverà l'undicesimo pagamento, se presentata ad aprile il decimo, se a maggio il nono e così via fino alla seconda ricarica per chi ha presentato la domanda entro il 31 gennaio 2020. Le cose cambiano per chi invece ha presentato la domanda a febbraio o comunque entro il 29. Ai richiedenti non verrà accreditata la somma contestualmente alla presentazione della domanda ma dovranno attendere il periodo successivo al 15 marzo per ricevere il primo pagamento sulla carta. Dopo i necessari controlli dei requisiti richiesti per l'ottenimento del reddito di cittadinanza, entro il 15 marzo l'Inps invierà l'esito, che sia di accoglimento o di rifiuto della richiesta. In caso di esito positivo, a partire dal 15 marzo, i beneficiari verranno contattati dalle Poste tramite sms o tramite mail con l'invito a ritirare la carta con il primo importo già caricato. Occhio anche alla sospensione del sussidio. Ai beneficiari del reddito di cittadinanza che non hanno aggiornato l'Isee 2020 entro lo scorso 31 gennaio la ricarica non verrà corrisposta. Ma si tratta soltanto di una sospensione e non di una vera e propria decadenza. Ciò vuol dire che una volta regolarizzata la propria posizione il pagamento verrà ripristinato. A gennaio sono stati circa 69mila i destinatari della sospensione, un numero che a febbraio potrebbe essere ancora più alto.