"In pensione a partire da 62 anni". Maurizio Landini, segretario della Cgil illustra così la ricetta per superare la legge Fornero. In una intervista a La Stampa, parla di uscita flessibile e definisce "necessaria una vera riforma delle pensioni, perché è evidente a tutti che la legge Fornero ha aumentato le diseguaglianze e non ha risolto i problemi".
Tra i punti ai quali arrivare, per Landini: accelerare la commissione sulla separazione tra spesa previdenziale e assistenziale e quella sui lavori gravosi; una pensione di garanzia per i giovani e per chi ha avuto lavori discontinui e precari; riconoscere il lavoro di cura delle donne, che non si può trasformare in una tassa; un meccanismo di uscita flessibile; rivalutare le pensioni e legge sulla non autosufficienza. Landini è contrario alla possibilità di anticipare il pensionamento con il 'tutto contributivo': "Sarebbe un sistema molto penalizzante e un sistema pubblico deve contenere elementi solidali".
Sul fronte fisco, dopo un anno di lotta sindacale unitaria secondo Landini si è ottenuto "un primo taglio delle imposte aumentando gli stipendi a chi paga le tasse, il lavoro dipendente, e portiamo a casa l'avvio a breve di una trattativa per una vera riforma fiscale" sottolinea Landini. Fra i prossimi obiettivi: ridurre il prelievo anche ai pensionati e agli incapienti, rimodulare l'Iva ("su certi beni di lusso può crescere"), e "combattere davvero l'evasione fiscale per recuperare quei 109 miliardi che servono per fare investimenti, ospedali, scuole per rafforzare lo Stato sociale".
Per il leader della Cgil "il sindacato non deve avere governi amici" ma "al governo Conte due va riconosciuto di aver riaperto un confronto e una trattativa vera con le organizzazioni sindacali". Ora "serve un progetto di sviluppo. E siccome siamo in una fase di grandissima emergenza ambientale, a questo progetto serve un indirizzo pubblico". Il 2020 "potrebbe segnare un passaggio decisivo".
IL MINISTRO. Il confronto che si terrà lunedì prossimo sulle pensioni servirà ad avviare "un percorso per pensare a una riforma sulla flessibilità in uscita più stabile e più duratura", al di là "della sperimentazione di Quota 100".
Così il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, parlando del tavolo sulla previdenza, in occasione della 'giornata della digitalizzazione'.
Il fondo pubblico integrativo e la pensione di garanzia per i giovani "sono temi importanti all'astensione del governo", conferma Catalfo. Ma poi spiega come l'appuntamento del 27 gennaio serva a iniziare "un percorso" per ripensare in modo ampio al sistema, puntando su una "riforma" per la flessibilità in uscita.
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