Reddito di cittadinanza e Puc, cosa faranno i volontari per i Comuni: in Sicilia pronti in 2.461
Entrato in vigore il nuovo decreto del ministero del Lavoro, è scattata una nuova fase per il reddito di cittadinanza. Circa 900mila beneficiari del sussidio che al momento non hanno trovato un lavoro hanno l'obbligo di siglare i Patti per l'inclusione sociale per la partecipazione a progetti di pubblica utilità. COSA FARANNO. I lavori di pubblica utilità per i Comuni riguardano i beneficiari del reddito di cittadinanza che non possono essere inseriti nel mondo professionale, dunque, dovranno dedicare almeno otto ore settimanali ai Puc nel loro Comune di residenza. Gli ambiti nei quali dovranno operare sono sei: culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e relativo alla tutela dei beni comuni. Si tratta di incarichi nei musei come guardie, nei giardini per la manutenzione, dovranno supportare i vigili a presidiare l'uscita dalle scuole. Ma non solo: lavoreranno nelle biblioteche, collaboreranno a manifestazioni ed eventi culturali. Quel che è certo, secondo quanto stabilito dal decreto, è che non possono svolgere lavori o opere pubbliche né possono svolgere mansioni in sostituzione di personale dipendente dell'ente pubblico. Chi non aderisce al Patto per l'inclusione sociale perde il reddito di cittadinanza. I primi a essere ingaggiati dai Comuni saranno i quasi 8 mila beneficiari che a dicembre sono stati bocciati dagli operatori dei centri per l'impiego perché sprovvisti delle competenze per lavorare. In Sicilia sono 2.461, in Emilia Romagna 2.188, in Campania 1.333, nel Lazio 187. PATTI PER IL LAVORO. I beneficiari del reddito di cittadinanza che risultano occupabili sono 791 mila. A dicembre , come ha riferito l'Anpal, erano stati convocati nei centri per l'impiego oltre 422mila persone, ma in 91mila non si erano presentate. Chi non ha risposto alla seconda chiamata perderà il sussidio.