Oltre 250 mila supplenti annuali nelle scuole italiane da settembre prossimo che si aggiungono ai 40 mila precari che già oggi sostituiscono i prof per brevi e brevissimi periodi di assenza: il prossimo anno scolastico rischia di vedere esplodere ai livelli massimi il fenomeno della "supplentite".
Ai numeri già preoccupanti di oggi (sono oltre 185 mila i docenti con cattedre annuali e 40 mila i supplenti temporanei) si aggiunge quota 100 che porterà in 10 anni all’uscita del 50% del corpo insegnanti. Ma soprattutto - questo è il timore da più
parti - rischiano di non arrivare in tempo i due concorsi, ordinario e straordinario, per la scuola secondaria, che avrebbero dovuto portare in cattedra in tempi brevi quasi 50 mila docenti. La pubblicazione dei bandi per i due concorsi - rispettivamente da circa 25 mila posti ciascuno - era già attesa per la fine dello scorso anno.
Le dimissioni dell’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e la decisione del governo di spacchettare il Miur, Istruzione da una parte, Università e Ricerca dall’altra, con la nomina dei due ministri designati ancora in stand by - Lucia Azzolina per la scuola e Gaetano Manfredi per università e ricerca - ha allungato ulteriormente i tempi.
«Serve un Piano Marshall per la scuola - sostiene Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola - la rivisitazione di un modello di reclutamento strutturale è urgente». Gissi, con i segretari di Flc Cgil e Uil Scuola, Francesco Sinopoli e Pino Turi, chiede
con forza un confronto con il Miur sui contenuti del concorso straordinario, così come prevedevano gli impegni presi.
"Vogliamo che il testo sia presentato alle organizzazioni sindacali per il confronto e per le modifiche che si devono eventualmente apporre», spiegano i sindacalisti. Solo un timing molto stretto può permettere di portare in cattedra, il primo settembre, i 25 mila nuovi docenti del concorso straordinario: entro la metà di febbraio dovrebbero essere presentate le candidature, le prove andrebbero svolte entro l’inizio dell’estate.
Il concorso ordinario prevede invece tempi lunghissimi di svolgimento, non meno di 2-3 anni tra creazione delle commissioni, svolgimento delle prove scritte e orali, correzioni, ricorsi e incarico ai vincitori. E’ inoltre imminente la pubblicazione del bando per il concorso Infanzia e Primaria - l’11 giugno scorso il Consiglio dei Ministri aveva approvato il Dpcm in cui si autorizzava
l'avvio delle procedure per il reclutamento di 16.959 posti di maestri, di cui 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335
per l’anno scolastico 2021/2022 - ma al momento sembra assai improbabile, se non impossibile, che al prossimo settembre possano esserci le nomine dei vincitori. Da far partire è infine anche il concorso per gli insegnanti di religione, che è stato
previsto - come i due concorsi ordinario e straordinario - dal decreto legge, diventato legge, cosiddetto 'salva precarì ma che è ancora tutto da definire.
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