Giovedì 19 Dicembre 2024

Rientro dei cervelli, agevolazioni già dal 2019: più sgravi se si va al Sud

Agevolazioni fiscali a partire dall'anno 2019 per chi decide di tornare in Italia e gli sgravi saranno ancora maggiori per chi si trasferisce in una delle regioni del Sud. È quanto prevede il nuovo "Fondo Controesodo", una delle misure del Dl Fiscale, approvato definitivamente ieri al Senato, per agevolare il cosiddetto "rientro dei cervelli". Il Fondo Controesodo verrà istituiro presso il ministero dell'Economia e Finanze e ha una dotazione di 3 milioni di euro. Un fondo per il rientro dei cervelli, cosa prevede Il Fondo Controesodo anticipa l'effetto degli sgravi per i lavoratori impatriati previsti dal decreto Crescita alla data di introduzione del decreto, quindi il 30 aprile 2019 anziché l'1 gennaio 2020. Quindi, per coloro i quali a decorrere dal 30 aprile 2019 trasferiscono la residenza in Italia e risultano beneficiari del regime sugli impatriati si applicano importanti agevolazioni fiscali. Rientro dei cervelli, quali sono le agevolazioni fiscali Il Fondo Controesodo prevede un'agevolazione fiscale del 70% del reddito imponibile. Dunque, per chi trasferisce la residenza fiscale in Italia, a partire dal 30 aprile 2019,  solo il 30% del reddito derivante da un'attività lavorativa è soggetto a imposta. La percentuale aumenta al 90% se il lavoratore impatriato si trasferisce in una delle regioni del Mezzogiorno: Sicilia, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Sardegna. In questo caso, verrà tassato solo il 10% del reddito dell'attività lavorativa. In entrambi i casi, la durata delle agevolazioni fiscali è di 5 anni. Ma il regime favorevole viene prorogato di altri 5 anni se il lavoratore ha un figlio minorenne o acquista una casa in Italia dopo aver spostato la residenza. A chi spettano le agevolazioni fiscali: i requisiti Ecco i requisiti per potere usufruire del regime agevolato per il rientro dei cervelli.

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