Ancora incerta la situazione occupazionale dei lavoratori Almaviva Palermo. Un nuovo vertice si è tenuto al ministero del Lavoro a cui hanno preso parte, come si legge in una nota della Fistel Cisl Sicilia, i sottosegretari Alessandra Todde per il Mise e Steni Di Piazza per il ministero del Lavoro e anche l’assessore Giovanna Marano del Comune di Palermo. Assente la Regione siciliana. Il Governo, si legge nella nota del sindacato, ha aperto i lavori del tavolo, ormai definito "permanente", dando parola all’Azienda. L’Azienda ha rappresentato che gli avanzamenti fatti ad oggi non sono da considerarsi risolutivi, ha rinnovato al tavolo la propria disponibilità al rientro dei volumi che lavora all’estero a fronte di un adeguamento delle tariffe pagate dai committenti. Inoltre, ha ribadito che i passi in avanti che si registrano ad oggi non sono sufficienti ad individuare un percorso che dia tranquillità al sito di Palermo, pur evidenziando che il percorso è ancora in itinere e che c'è comunque voglia di trovare tutte le soluzioni, pertanto proseguiranno in maniera serrata gli incontri con i committenti. Nel frattempo si cercherà di analizzare anche gli sviluppi della vicenda Alitalia. L'obiettivo dichiarato, sottolinea la nota, è quello di portare stabilità occupazionale su Palermo e stabilità economica (attraverso il raggiungimento di perdite sostenibili per il gruppo). Per Francesco Assisi della Fistel Cisl Sicilia "è indispensabile che il Governo insista sulla reinternalizzazione dei volumi ( anche attraverso una defiscalizzazione), ma oltre ad una forte volontà politica sul rientro dei volumi dall’estero servono anche ammortizzatori strutturali e fondi per la formazione e riconversione. Dal tavolo è emersa una urgenza di continuare parallelamente il percorso del tavolo ministeriale sul settore, perchè bisogna comunque lavorare su soluzioni strutturali e intervenire sulla regolamentazione dell’intero settore, che solo in Sicilia conta oltre 15.000 addetti. I prossimi giorni saranno importanti per la definizione di percorsi utili alla salvaguardia del sito di Palermo". "Considerato che, nel tempo, l’azienda ha messo in campo e ad oggi esaurito ogni leva o strumento possibile a propria autonoma disposizione - si legge in una nota diffusa dall'azienda - la definizione delle soluzioni impone il concorso necessario e urgente dei principali committenti. In questa direzione, Almaviva Contact ha ribadito la assoluta disponibilità a riportare in Italia le specifiche attività attualmente svolte fuori dal territorio nazionale al fine di riassorbire gli esuberi di personale della sede di Palermo, purché, come è comprensibile, a queste venga riconosciuta la corretta remunerazione a garanzia dell’equilibrio economico, nel rispetto del costo del lavoro stabilito dal ministero competente". "Fermare o indebolire oggi la costruzione di una soluzione chiara e duratura, anche a fronte del costante impegno istituzionale sulla vicenda - conclude Almaviva Contact - si tradurrebbe in una grave sconfitta per le persone che vi lavorano, per il tessuto sociale e produttivo, per l’azienda stessa, dopo 20 anni di presenza, investimenti e radicamento sul territorio palermitano".