Il caro biglietti aerei in Sicilia diventa un problema, anche se questo "problema" per i viaggiatori c'era da molto tempo. Basta dare una rapida occhiata alle bacheche sui social di tutti i siciliani: almeno una volta, c'è un post contro il ticket troppo caro per tornare nell'Isola. Il problema adesso è che qualche compagnia aerea low cost sta abbandonando la Sicilia: l'ultimo caso la Vueling a Palermo. In tutto questo, l'aeroporto di Comiso è sempre più in crisi. I voli da Palermo per la Capitale prenotabili nell'arco di una settimana o poco più oscillano fra i 200 e i 300 euro a persona. Cifre simili per la compagnia di bandiera. E a Catania, segnala Forza Italia, si arriva anche a sfiorare i 500 euro. Va detto che, almeno fino a ieri, i prezzi erano ancora abbordabili almeno per prenotare le partenze a cavallo delle festività natalizie: il costo medio era di circa 114 euro. Il governo regionale da giorni solleva l'attenzione sul caso. Lo ha fatto per primo l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, che ha chiesto un intervento dell'Enac. Ieri è stata la volta dell'assessore ai Trasporti, Marco Falcone, con i parlamentari nazionali di Forza Italia. Giusi Bartolozzi, Stefania Prestigiacomo, Matilde Siracusano, Nino Germanà, Nino Minardo e Francesco Scoma che hanno presentato una interpellanza al ministro delle Infrastrutture chiedendo anche loro un intervento. Comiso intanto, dopo l'abbandono di Ryanair, segna il suo minimo storico. Quest'anno, probabilmente, si avranno meno di 300.000 passeggeri. Un destino che accomuna Comiso a Trapani, anch'esso in crisi dopo l'abbandono del vettore irlandese.