Daspo ai commercialisti e consulenti del lavoro che attesteranno compensazioni indebite e crediti inesistenti. Ma anche introduzione del reato di "prestanome" e stretta nelle frodi sui carburanti. Sarebbero alcune delle novità che il nuovo governo Conte vorrebbe mettere in campo come strumenti per la "lotta all'evasione fiscale", a cui si aggiunge un "inasprimento delle sanzioni per i grandi evasori".
L'introduzione del Daspo per commercialisti e consulenti del lavoro, che comporta una sospensione temporanea o permanente (a seconda dei casi) dall'attività professionale è una proposta avanzata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E secondo fonti M5s, la misura potrebbe essere fondamentale per recuperare crediti dall'evasione, arrivando anche a 5-7 miliardi di euro.
La proposta M5s comunque inserisce il Daspo in un progetto più ampio, che prevede la creazione di una piattaforma di certificazione dei crediti previdenziali, per monitorare e attestare in modo trasparente le compensazioni.
Restando sul tema della lotta all'evasione fiscale, incentivare la moneta elettronica rimane uno dei capisaldi della manovra. Resta sul tavolo l’idea di introdurre un sistema premiante sul modello portoghese, con meccanismi di cashback che si tradurrebbero in un’Iva più bassa sui pagamenti tracciabili.
Al momento si lavora attorno a un tetto massimo annuo di spesa di 2.500 euro cui applicare una detrazione al 19%. Al massimo, quindi, si avrebbe un bonus da 475 euro che nelle intenzioni sarebbe erogato entro la Befana. Anche se una scadenza così ravvicinata alla fine dell’anno sembra complessa da centrare.
Per chi non ha conto corrente dovrebbe arrivare la card unica, pubblica e gratuita, che funzionerà da carta d’identità e tessera sanitaria, ma anche da borsellino elettronico su cui caricare bonus e sconti. Per scoraggiare l’uso dei contanti si lavora in parallelo alla riduzione delle commissioni e a un credito d’imposta per gli esercenti che dovranno dotarsi di Pos, sul modello dei benzinai.
Accanto alla riduzione dell’uso del contante il faro è acceso anche sulle frodi sui carburanti, da cui, secondo il viceministro all’Economia Laura Castelli, si potrebbero ricavare fino a 3 miliardi.
L’idea è di intensificare i controlli sulle pompe bianche e di agire contro il meccanismo delle società 'teste di legno', più note come cartiere, che acquistano all’estero aggirando l’imposta e poi rivendono in Italia (si pensa di eliminare la lettera d’intenti, che consente appunto agli esportatori abituali di acquistare prodotti petroliferi con Iva non imponibile e poi di rivenderli incassando l’Iva).
Tante, comunque, le limature al documento, a partire dalla lista dei ddl collegati, nella quale non comparirà, come ha chiarito il viceministro all’Economia Antonio Misiani, la riforma del catasto che già aveva messo in allarme i proprietari di immobili.
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