Ottenere il riconoscimento dei titoli conseguiti da cittadini italiani in Romania. È quanto chiede la Federazione Nazionale Scuola e Formazione del SI.NA.L.P. che, per il prossimo 20 settembre, ha indetto un sit-in di protesta davanti alla sede del Miur a Roma. Nello scorso mese di luglio, la Federazione ha presentato due richieste di audizione, una alla VII Commissione del Senato e l’altra alla VII Commissione della Camera, affinchè il Miur riconosca il titolo conseguito in Romania, paese della comunità europea, come valido per l'insegnamento in Italia, garantendo, così il diritto di circa 8000 docenti. Con l’Avviso della Direzione Generale MIUR per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione (prot. n. 5636 del 2/04/2019) è stato decretato che: “I titoli denominati ‘Programului de studii psihopedagogice, Nivelul I e Nivelul II’ conseguiti dai cittadini italiani in Romania non soddisfano i requisiti giuridici per il riconoscimento della qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2005/36/CE e successive modifiche”. Sulla base di questo avviso, il Miur ha rigettato tutte le istanze di riconoscimento dei suddetti titoli pervenute dal personale docente, disponendo l’esclusione dalla Graduatoria di merito del Concorso bandito con DD n. 85 dell’1 febbraio 2018 per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado, di tutti quei docenti che, avendo conseguito il titolo abilitante in Romania entro il 31 maggio 2017, avevano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla competente Direzione Generale e, per questo, erano stati ammessi a partecipare al concorso con riserva. Nel caso degli italiani, come di altri cittadini facenti parte dell’UE, l’equipollenza degli studi universitari è stata effettuata dal CNRED con il rilascio del certificato di equipollenza in possesso degli abilitati UE al fine di poter frequentare il Programma psicopedagogico in quanto condizione necessaria e sufficiente. Lo stesso titolo per la “professione docente” è rilasciato al cittadino romeno e al cittadino italiano e in Romania offre lo stesso diritto ad insegnare. Infatti per insegnare in Romania è necessario essere in possesso non solo del certificato (Adeverinta) del percorso psicopedagogico ma anche degli studi universitari che offrono la specializzazione sulla materia come in Italia. “Non ci fermeremo qui”, dichiara il Segretario della Federazione Nazionale del SI.NAL.P., Gaetano Giordano. “È nostra intenzione andare fino in fondo alla vicenda per il riconoscimento di un diritto che coinvolge circa ottomila docenti. Non si può far parte dell’Unione Europea a convenienza. Chiediamo dunque – conclude - che si attivino immediatamente tutte le procedure affinchè questi docenti, che sono dovuti andare in Romania per la mancata attivazione di corsi abilitanti nel nostro Paese comunitario, possano ottenere il dovuto riconoscimento in Italia”.