Continua ad aumentare la spesa di imprese e cittadini per pagare la tassa sui rifiuti ma i servizi di raccolta restano per molti comuni al di sotto della sufficienza. Lo sottolinea la Confcommercio in uno studio nel quale calcola che la Tari (introdotta nel 2014) vale ormai 9,5 miliardi, in aumento del 2,15% rispetto al 2017 ma del 76% rispetto alla spesa per la tassa sui rifiuti nel 2010 quando era di 5,4 miliardi.
Confcommercio parla di un aumento generalizzato anche per la Tari pro-capite con il valore più elevato nel Lazio (261 euro, +7% sul 2017), e il più basso in Molise (130 euro).
«A fronte di costi sempre più alti - scrive l’associazione dei commercianti - calano livello e quantità dei servizi offerti dalle amministrazioni locali: solo 5 Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto) si collocano sopra il livello di sufficienza». Il Lazio si ferma a una votazione di 3,2. Il Piemonte ha il voto più alto: 7,8.
«A quasi tutte le categorie merceologiche - si legge - si continuano ad applicare coefficienti tariffari in crescita».
(ANSA)
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