Giovedì 19 Dicembre 2024

Immissioni in ruolo nella scuola, l'Anief: "Non si trovano insegnanti, riaprire le GaE"

Per il quarto anno consecutivo, i posti per assumere insegnanti a tempo indeterminato rimangono vacanti. Con il prossimo anno, si batterà il record per il quarto anno consecutivo: più del 50% delle nomine non assegnate e più di 150 mila precari al 30 giugno su 500 mila in lista. Lo studio è dell’Anief, a seguito di un monitoraggio di quanto sta avvenendo negli Uffici scolastici regionali. La colpa, per il presidente Marcello Pacifico, è delle errate politiche di reclutamento adottate a partire dal 2015. A differenza del ventennio precedente, si è puntato su concorsi straordinari piuttosto che sull'utilizzo delle graduatorie ex permanenti e d’istituto da cui si assumono i supplenti. E oggi, come trent'anni fa, aumentano gli incarichi attribuiti attraverso le domande semplici ai capi d’istituto. Una vergogna tutta italiana sotto la lente della Commissione europea. Non si trovano insegnanti per le immissioni in ruolo. Più della metà - osserva l’Anief - stanno saltando, quando ancora mancano dieci giorni, per concludere con il conseguente aumento del balletto delle supplenze cui gli studenti assisteranno ad anno scolastico iniziato. Le convocazioni per le assunzioni a tempo indeterminato sono in pieno svolgimento, ma in alcune realtà territoriali il quadro appare già molto chiaro e conferma quanto il giovane sindacato autonomo temeva. Secondo Pacifico "i nodi stanno venendo al pettine e l’unica consolazione, se possiamo chiamarla così, è che il sindacato aveva previsto tutto da tempo e anche il Miur, soprattutto per il sostegno, qualche giorno fa aveva fatto intendere che i posti sarebbero avanzati in gran numero: i concorsi, ordinari e straordinari non servono a nulla se non si cambia organizzazione a livello di reclutamento. Devono essere, con un procedimento urgente, riaperte annualmente le GaE e deve essere esteso, in caso di loro esaurimento, il doppio canale di reclutamento a graduatorie d’istituto provinciali, con assunzione all’occorrenza dei docenti abilitati di terza fascia, previa frequenza di un corso abilitante obbligatorio. Bisogna permettere l’assunzione anche in altre regioni dalle graduatorie di merito ordinarie e straordinarie, confermando nei ruoli chi ha superato l’anno di prova, ma era stato assunto con riserva. In questo modo, almeno fermeremo l’emorragia delle cattedre deserte, uno scandalo solo italiano per l’incapacità politica di far incontrare domanda e offerta. Poi sarebbe necessario adeguare l’organico di fatto l'organico di diritto, per mettere fine a un’anomalia anch’essa tipica italiana dove si ricorre a contratti a termine su posti vacanti violando le regole comunitarie e del diritto del lavoro". Sul sostegno la situazione è disperata, perchè quasi tutte le circa 14 mila cattedre destinate al ruolo andranno in supplenza a precari non specializzati, nonostante le rassicurazioni del ministro Bussetti. Ci sono delle regioni, soprattutto del Nord Italia, dove la situazione è già fortemente compromessa e si può senza ombra di dubbio dire da oggi che avanzeranno migliaia di posti, tutti destinati ad aumentare il carico di contratti a tempo determinato che non a caso quest’anno potrebbe arrivare a sfiorare quota 200 mila. Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "il fenomeno è tanto più grave se si pensa che la Commissione Europea si troverà a breve tra le mani dei dati che confermano la totale inconsistenze e inefficacia del sistema di reclutamento scolastico italiano, dando così ragione ai dubbi già espressi qualche settimana fa nella una lettera di costituzione in mora partita da Bruxelles e indirizzata allo Stato italiano proprio per immotivato abuso dei contratti a termine. Si attiverà una procedura d’infrazione che porterà via molti soldi all’erario, per colpa di amministratori e governanti che non sanno gestire la macchina pubblica e chi vi opera professionalmente". ITALPRESS

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