Continua a far discutere il bando per l'ufficio stampa della Regione Siciliana. L’Associazione siciliana della Stampa, sindacato unitario dei giornalisti, ha impugnato davanti al Tar Sicilia i due bandi di concorso emanati dalla Regione per la ricostituzione dell’Ufficio stampa. L’impugnativa, attraverso due distinti ricorsi, riguarda sia il bando per i 6 posti di istruttore direttivo categoria C, sia il bando per i 6 posti di funzionario direttivo categoria D. I ricorsi sono stati curati da un pool di legali, composto dagli avvocati Domenico Pitruzzella, Filippo Morici, Carlo Comandè e Bruno Del Vecchio, quest’ultimo in rappresentanza della Federazione nazionale della stampa italiana. I due bandi sono stati impugnati anche da alcuni candidati al concorso con distinti ricorsi curati dall’avvocato Gianluigi Mangione L’azione oppositoria ai due bandi si è resa necessaria dopo che è caduto nel vuoto l’appello del sindacato siciliano dei giornalisti per aprire una fase di contrattazione nella quale inserire le linee generali e fondamentali dell’attività giornalistica nella pubblica amministrazione ed evitare la messa a concorso di profili professionali privi dei connotati tipici di una professione che non può essere omologata con quella dei normali dipendenti regionali. "I due ricorsi infatti evidenziano infatti una serie di criticità - si legge nella nota dell’Assostampa Siciliana - sia sostanziali sia procedurali, non ultima quella di bandi pubblicati ancor prima che il contratto del comparto dei regionali, comprendente i due profili, fosse regolarmente siglato e pubblicato. Chi vuole far passare il messaggio che il sindacato siciliano blocchi i posti di lavoro ha sbagliato rotta. L’Associazione siciliana della stampa - prosegue - si batte con forza da sempre per creare nuovi posti di lavoro, in una fase di grave crisi per la professione giornalistica. Ma questo deve avvenire nel rispetto delle norme che regolano questa professione".