Lunedì 23 Dicembre 2024

Boom del turismo in Italia, la Sicilia prima tra le regioni in crescita (+9,5%)

Il 2018 è stato un anno di crescita dei flussi turistici in Italia: secondo i dati provvisori Istat, gli esercizi ricettivi italiani hanno raggiunto un nuovo massimo storico, pari a oltre 428 milioni di presenze, confermando la tendenza positiva degli anni precedenti (circa +2% rispetto al 2017). È quanto si legge nella relazione presentata da Roberto Monducci, direttore del dipartimento per la produzione statistica, nel corso dell'audizione alla X Commissione (Attivita' produttive, commercio e turismo) della Camera dei deputati. Rispetto al 2017 sono aumentati sia i turisti italiani sia gli stranieri. È soprattutto la componente degli stranieri a registrare la dinamica più sostenuta, con un incremento rispetto al 2017 del 3,3% in termini di arrivi e del 2,6% in termini di presenze. Anche la domanda dei 'residenti' ha continuato a crescere, seppur a un ritmo inferiore, sia in termini di arrivi (+1,9%) sia di presenze (+1,0%). I clienti stranieri, con il 50,5% delle presenze totali, hanno superato quelli residenti confermando il risultato emerso per la prima volta lo scorso anno. Rispetto alle destinazioni, le regioni con il maggior numero di presenze sono il Veneto (16,5% delle presenze complessive nel 2017), il Trentino Alto Adige (11,9%, con la Provincia autonoma di Bolzano al 7,7% e la Provincia autonoma di Trento al 4,2%), la Toscana (10,9%), l'Emilia-Romagna (9,5%) e la Lombardia (9,4%). In queste cinque regioni si concentra oltre la meta' delle presenze dei clienti residenti (51,6%) e quasi due terzi (64,7%) di quelle dei non residenti. Le migliori performance, in termini di crescita delle presenze della clientela residente, si rilevano in Sicilia (+9,5% rispetto al 2016) e in Basilicata (+6,8%), mentre la domanda dei turisti stranieri è aumentata soprattutto in Sardegna (+10,4%), Puglia e Calabria (entrambe +9,3%). La permanenza media dei turisti, ossia il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi da ogni cliente, è pari - sottolinea l'Istat - a 3,39 notti e risulta in calo sia per la componente della clientela domestica (da 4,12 del 2005 a 3,32 del 2018), sia - in misura minore - per quella estera (3,89 nel 2005 e 3,46 nel 2018), indice del fatto che l'aumento dei soggiorni turistici si accompagna pero' ad una progressiva riduzione della loro durata.

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