Bloccati in Sicilia programmi di investimento delle imprese per 344 milioni di euro. Sono fondi europei del Po-Fesr i cui bandi sono stati pubblicati nel 2017. A distanza di quasi due anni, su un totale di 1.215 progetti dichiarati ammissibili, risultano 54 mandati di pagamento di cui 21 effettivamente erogati a titolo di anticipazione. Nel frattempo le imprese hanno speso denaro a vario titolo, molti per le fideiussioni chieste preventivamente dalla Regione.
Una situazione definita drammatica dagli imprenditori che hanno partecipato ai bandi dell’assessorato regionale alle Attività produttive oggi guidato da Mimmo Turano. «Siamo sostanzialmente fermi con un duplice effetto negativo - spiega al Sole 24 Ore Francesco Trapani, consulente di numerose aziende -: da un lato non vengono erogati i contributi promessi, dall’altro procedure farraginose e poco chiare impediscono alle aziende di procedere con l’investimento».
I bandi sotto accusa erano molto attesi. La linea 3.1.1.02a con una dotazione di 120 milioni prevede aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili: su 200 progetti ammissibili, sono state firmate 100 convenzioni ma solo 11 aziende hanno ricevuto pagamenti a titolo di anticipazione.
Le linee d’azione 3.5.1_01 e 3.5.1_02 con una dotazione rispettivamente di 130 milioni e di 66,9 milioni prevedono incentivi a supporto della nascita di nuove imprese: nel primo caso i progetti ammissibili sono stati 280, nel secondo 555 e i pagamenti fatti (sempre a titolo di anticipazione) sono 10.
La linea 1.1.2 con un a dotazione di 28 milioni prevede il sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale: 180 i progetti ammissibili, nessun pagamento fatto.
Turano fuga il timore che in mancanza di spesa si arrivi al disimpegno delle somme: «Dopo aver superato alcune criticità di carattere amministrativo a livello regionale, siamo in grado di erogare i finanziamenti alle imprese, siamo intenzionati a recuperare i ritardi».
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