Giovedì 19 Dicembre 2024

Lavoro, LinkedIn: "In Sicilia assunzioni in aumento nei settori industriali e competenze digitali"

Assunzioni in crescita in Sicilia, soprattutto nei settori industriali e delle competenze digitali. A diffondere i dati LinkedIn, la rete professionale, che ha rivelato le cifre relative alla Sicilia del Recruiter Sentiment Italia 2019, una nuova ricerca, la prima nel suo genere a livello globale e locale, che delinea le principali tendenze del mercato del lavoro in Italia e in Sicilia, e il livello di fiducia dei recruiter nella selezione dei profili più idonei per le posizioni professionali oggi disponibili nel nostro paese. La ricerca, a cura della società Coleman Parkes, è stata svolta su un campione di oltre 300 responsabili delle Risorse Umane in aziende e agenzie di lavoro provenienti da diverse parti d’Italia, compresa la Regione Sicilia, e attivi in otto settori industriali. Il livello di assunzioni nel nostro paese è in crescita e i responsabili HR italiani sono fiduciosi di poter trovare i candidati più corretti per i diversi settori professionali disponibili. Questo il dato più significato che merge dalla ricerca. Il 50% dei recruiter italiani sottolinea un aumento di assunzioni in Italia durante l’ultimo anno, il 40% considera il nostro mercato del lavoro stabile, e solo il 10% dei rispondenti ha sottolineato una decrescita del mercato del lavoro in Italia. Tra le regioni d’Italia, si distingue la Sicilia, dove il 52% dei recruiter sostiene che le assunzioni siano aumentate nel corso del 2018. Nettamente più basse le percentuali del Nord Italia, in particolare Lombardia e Piemonte, rispettivamente il 46% e il 42%, dimostrano che al Nord i responsabili HR non hanno visto lo stesso aumento. Per i responsabili HR italiani, i principali motivi per i quali si è assistito ad un aumento dei tassi di assunzione sono stati legati ad una crescita generale del business in Italia (57%), la disponibilità sul mercato di candidati con il giusto livello di competenze (48%) e le necessità specifiche dei singoli settori industriali (39%), e una effettiva maggiore disponibilità di posti di lavoro non ancora ricoperti negli anni precedenti (35%).

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