Buone notizie da Bruxelles sul piano rifiuti della Sicilia. In una nota inviata alla Presidenza del Consiglio che a sua volta ha informato la Regione, la Commissione europea ha chiesto alcune informazioni sul piano rifiuti della Regione Lazio e su quello della Sicilia.
«Le osservazioni sul nostro piano rifiuti - spiega l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon - sono minime e confermano che l’impianto regge. Se al Lazio chiedono chiarimenti sulle quattro direttive europee, nulla viene detto sul piano siciliano. Stesso discorso sui diagrammi di flusso, ci vengono richiesti solo aggiornamenti statistici del 2018. E sull'impiantistica e sulla legislazione emerge la solidità e la completezza delle argomentazioni del nostro piano. Nel frattempo con gli uffici stiamo ultimando le risposte alle osservazioni del ministero che abbiamo ritenuto fondate e a breve definiremo il testo per procedere all’approvazione finale compatibilmente coi tempi richiesti dalla procedura in Sicilia».
Poi l’impiantistica. La Commissione europea ha infatti comunicato alla Regione lo sblocco di una sostanziosa parte delle risorse messe a disposizione per gli impianti separati di raccolta e compostaggio e per gli impianti di produzione di rifiuti biodegradabili, che contribuiscono a alzare le percentuali di differenziata. Restano invece sospesi i fondi relativi agli impianti di Tmb e per il percolato, perchè secondo l’Ue in sostanza non rientrano nell’iter della raccolta differenziata ma restano legati al conferimento in discarica. A livello economico si tratta comunque di una parte di risorse di gran lunga inferiore rispetto al passato. L’amministrazione avrà comunque sei mesi di tempo per rispondere alla decisione della Commissione.
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